Il Governo cinese ha invitato il Comitato olimpico internazionale (Cio) a non fare dei giochi olimpici una questione politica: una settimana fa il presidente del Cio, Jacques Rogge, aveva domandato alla Cina di rispettare i suoi impegni in materia di difesa dei diritti umani. «Credo che i responsabili del Cio sostengano i giochi olimpici e aderiscano alla Carta olimpica e che quindi non debbano introdurre elementi politici fuori luogo – ha detto il portavoce del ministero degli Esteri, Jiang Yu nel corso di una conferenza stampa – Mi auguro che i responsabili del Cio continuino ad aderire ai principi della carta olimpica».
Tuttavia il vero problema resta la possibilità di boicotaggi “politici”, anche a seguito del “tumultuoso” passaggio della fiamma olimpica in Europa.
Usa – Washington, il giorno dopo il passaggio della fiaccola in California, ha fatto sapere che il presidente degli Stati Uniti George Bush sarà a Pechino per i Giochi, ma che potrebbe non presenziare alla cerimonia di apertura delle Olimpiadi, il 6 agosto. Il portavoce della Casa Bianca Dana Perino ha però evitato di fornire una risposta certa circa la presenza di Bush alla cerimonia di apertura dei Giochi. «E’ prematuro dire quale sarà il programma di viaggio del presidente – ha detto Perino, sottolineando che in ogni caso il presidente Usa non mancherà di fare pressioni – in pubblico e in privato, prima, durante e dopo le Olimpiadi».
Bush ha chiesto alla Cina di avviare trattative diplomatiche con i rappresentanti del Dalai Lama, mentre il segretario di Stato americano Condoleezza Rice ha dichiarato che gli Stati Uniti stanno considerando la possibilità di aprire un consolato americano in Tibet. la Rice ha inoltre sottolineato che è stato chiesto al governo di Pechino di autorizzare la presenza di un maggior numero di diplomatici americani nella regione, considerando inadeguato quello fino ad ora concesso. Gli Stati Uniti, in coincidenza col monito di Pechino al Cio, stanno valutando di emanare una risoluzione che imponga alla Cina di porre fine alla violenta repressione delle manifestazioni di protesta in favore dell’autonomia del Tibet. Nei giorni scorsi anche la senatrice di New York Hillary Clinton, candidata alla nomination democratica per la Casa Bianca, aveva invitato il presidente Bush a disertare la cerimonia di apertura dei Giochi.
Ue – Una risoluzione approvata oggi con 580 voti a favore e 24 contrari dall’Aula del Parlamento europeo, firmata da tutti i gruppi maggiori, chiede ai paesi membri dell’Unione europea di assumere una posizione comune rispetto alla partecipazione all’inaugurazione dei Giochi olimpici e di valutare un’eventuale rifiuto a presenziarvi, qualora la Cina non apra un dialogo col Dalai Lama. L’Eurocamera fa rilevare come i negoziati tra le autorità di Pechino e il Dalai Lama non abbiano portato a risultati per quanto concrene l’autonomia politica, culturale e religiosa del Tibet.
La risoluzione invita la Cina al rispetto dei diritti umani e delle minoranze, e a ratificare senza indugio e comunque prima dei Giochi olimpici la Convenzione internazionale sui diritti politici e civili, adottando una moratoria sulla pena di morte come chiesto dalla risoluzione ONU del 18 dicembre 2007.
Francia e Inghilterra – E’ ormai nota la posizione di assoluto rifuto di partecipare all’inaugurazione di Pechino 2008 espressa dal primo ministro britannico Gordon Brown, mentre si attende ancora a Parigi di sapere se Nicolas Sarkozy prenderà o meno parte alla cerimonia di apertura dei Giochi. E’ facile supporre che il premier francese aspetti di vedere che decisione prenderanno i colleghi europei, considerando che il secondo semestre del 2008 vedrà proprio la Francia alla presidenza dell’Ue.
Italia – Silvio Berlusconi, il candidato premier del Popolo delle Libertà, nel corso di un’intervista a Radio Anch’io ha dichiarato che deciderà di boicottare o meno l’apertura delle Olimpiadi quando sarà il momento: «E’ una decisione che prenderemo in accordo con tutto il mondo occidentale al momento opportuno».
Si dImostra invece contrario al boicottaggio il candidato premier del Partito democratico Walter Veltroni: «E’ importante che ci sia una posizione concordata in sede europea per dare un segnale alla Cina.Boicottarle sarebbe sbagliato e indicherebbe anche una certa ipocrisia: si boicottano le Olimpiadi e si continuano a fare affari». Resta il fatto che, vista l’indecisione dei leader politici americani e europei e le manifestazioni della gente comune in occasione del passaggio dei tedofori, la comunità internazionale è intenzionata a dare un segnale alla Cina.