Il partito laburista è la terza forza politica della Gran Bretagna: questo è il risultato parziale delle elezioni amministrative svoltesi ieri in 159 comuni dell’Inghilterra e del Galles, a circa due terzi dello scrutinio. Le proiezioni nazionali delle percentuali di voto darebbero infatti i conservatori al 44%, contro il 25% dei Liberal-democratici e il 24% dei laburisti: per il partito del premier Gordon Brown si tratta del peggior risultato dagli anni Sessanta a questa parte e che non potrà non avere delle ripercussioni politiche, ad iniziare da un probabile rimpasto di governo in vista di una rimonta prima delle prossime elezioni politiche, entro il 2010.
Al momento – con 99 consigli comunali su 159 già assegnati – i conservatori hanno ottenuto 1.937 consiglieri (+138) contro i 1.546 del Labour (-144) e i 1.070 del Lib-dem (+11); ai Tories anche il controllo di 44 municipi (+7) contro i 14 laburisti (-5).
Per determinare esattamente la gravità della sconfitta laburista occorrerà attendere ora l’esito del voto londinese, il cui scrutinio avrà luogo nella giornata di oggi. Alla vigilia il risultato appariva incerto, sebbene il candidato conservatore Boris Johnson fosse dato in vantaggio: molto potrebbe dipendere dalla “seconda preferenza”, quella che gli elettori esprimeranno nella seconda colonna della scheda elettorale e che verrà contata solo nel caso che nessuno dei candidati ottenga più del 50% dei voti.
Il sindaco uscente, il laburista Ken Linvingstone – alla ricerca del suo terzo mandato – ha ottenuto un patto elettorale con i Verdi (ovvero, che gli elettori ecologisti lo indichino come seconda preferenza sulla scheda) e ha cercato l’appoggio dei liberal-democratici, la terza forza in Parlamento. Da notare che in caso di spoglio delle seconde preferenze verrebbero escluse le schede dei primi due candidati classificatisi, verosimilmente Johnson e Livingstone: a contare sarebbero solo i secondi voti sulle schede dei candidati “eliminati” da quello che di fatto è una sorta di parziale ballottaggio.