Questo Venerdi Santo, 10 di aprile, più di 800 persone si sono riunite nel centro di San Paolo per seguire la croce di Cristo. La processione è partita della Chiesa della Madonna Consolata e seguendo il Viadotto Costa e Silva, ha raggiunto la Chiesa di San Geraldo. All’inizio del gesto don Vando Valentini, che guidava la Via Crucis, ha proposto a tutti di camminare con una domanda nel cuore: “che Comunione e Liberazione e l’Associazione dei Lavoratori Senza Terra sappiano vivere uniti per essere testimoni vivi di Cristo”.
Durante la prima stazione, ha riecheggiato la musica del Miserere di G. Allegri. I partecipanti sono rimasti in un impressionante silenzio. Alexandre Ferraro, uno dei coordinatori della Via Crucis ha spiegato il significato di questo brano: “Il Brasile non era ancora stato scoperto quando questa musica è stata composta, ma noi la ascoltiamo perchè quello che viviamo oggi è per tutti i popoli di tutti i tempi. Cerchiamo di identificarci col dolore di cui parla la musica”.
Subito dopo monsignor Tarcisio Scaramussa, vescovo ausiliare della Archidiocesi di San Paolo, ha parlato della Passione di Cristo oggi. “La Passione avviene anche oggi per salvare il mondo intero. È necessaria la fede per vivere e contemplare questo Mistero”. E ha concluso: “Quando riconosciamo i nostri peccati come Allegri in quel brano cominciamo a cambiare la nostra vita e la nostra realtà”. Durante il percorso, le diverse stazioni hanno riprodotto i momenti della Passione e della Morte di Cristo in croce. In ciascuna sono stati letti i Vangeli che raccontano del tradimento di Giuda e della sua morte, della crocefissione e del buon ladrone che per primo entrerà insieme a Cristo nel Paradiso. Il dramma di Pietro e il suo tradimento. Anche la sofferenza della Madonna è stata contemplata attraverso canti della tradizione popolare e la lettura dei brani di Peguy. Don Cassio ha chiesto allora che tutti guardassimo alla Madonna e ci identificassimo col suo dolore nella certezza della sua compagnia.
La Via Crucis è sempre un momento decisivo per la comunità di CL a San Paolo. Dice Silvia : “É il gesto in cui porto la mia croce e la croce delle persone che amo e chiedo a Cristo che si riveli a ciascuno di noi. Chiediamo anche per le persone che abitano nei palazzi intorno.” Ray è rimasta stupita: “Cristo è come il sole di oggi, è come la luce che brilla davanti ai nostri occhi”.
Ana Lucia sottolinea che la scelta del percorso è stato molto importante perchè testimonia Cristo nel mezzo del traffico quotidiano.
(Carolina Oliveira)