Le vie dei rifornimenti non letali alle truppe della Nato operanti in Afghanistan potrebbero passare anche da Teheran e segnare una novità importante nel disgelo e nella cooperazione tra gli Usa e l’Iran. Lo si deduce dal fatto che il Comando Trasporti del Dipartimento della Difesa (Ustranscom) americana ha sollecitato, sotto la veste di una ricerca di mercato, anche la società di trasporti turca “Son Logistics”, specializzata in spedizioni internazionali dagli Stati Uniti all’Afghanistan passando per l’Iran ed il Turkmenistan.
Un dirigente della Son Logistic, Behcet Kutlu, ha confermato qualche giorno fa, di avere già risposto positivamente all’Ustrascom vantando la unga esperienza della sua società in quelle rotte, senza escludere la via iraniana, dato che il Turkmenistan del presidente Gurbanguly Berdymukhamedov, molto geloso della sua neutralità, non ha mai voluto essere coinvolto nel passaggio di materiali militari, anche se non letali, verso l’Afghanistan.
Anche una società di trasporto londinese, la Cross Ports Europe, interpellata dall’Ustrascom, prevede la via iraniana come uno dei potenziali punti di passaggio per I rifornimenti alle truppe della Nato.
Gli sforzi americani per trovare vie alternative, dopo lo sfratto dalla base di Manas in Kirghizistan che diventerà operativo questa estate, hanno recentemente trovato una risposta positiva con un accordo raggiunto, grazie alla mediazione della Korean Air, con il governo dell’Uzbekistan per l’uso su basi commerciali dell’aeroporto merci uzbeko di Navoi. Un’altra possibilità è quella via terra del Tagikistan, mentre resta aperta l’offerta russa agli Usa di cooperazione nel trasporto, già operativa con Germania e Francia.
Washington non esclude alcuna via, dopo che la tradizionale via pakistana attraverso il passo di Khyber si è rivelata troppo vulnerabile agli attacchi dei talebani. Quella iraniana potrebbe avere il valore aggiunto politico di un terreno di intesa sulla via del disgelo Usa-Iran.