L’Unione Europea si schiera con Aung Saan Suu Kyi, leader dell’opposizione birmana condannata oggi a 18 mesi di arresti domiciliari. La presidenza di turno dell’Ue chiede infatti il rilascio immediato e incondizionato della donna.
In una nota, il processo a cui è stata sottoposta Aung Saan Suu Kyi viene definito «ingiustificato» e «in violazione delle leggi nazionali e internazionali».