All’interno del dramma del terremoto che martedì sera ha distrutto Haiti, se ne stanno consumando tanti altri. Alla morte che ormai domina nella strada – sono già stati recuperati 50 mila cadavari – si è aggiunta la crimininalità composta da bande armate dimachete, sciacalli che saccheggiano tutto ciò che trovano nelle case e nei negozi. Inoltre, sarebbero 6mila i carcerati, molti dei quali condannati all’ergastolo, che, ora, crollate le prigioni, si aggirano libere per le strade di Haiti. Come si temeva gli haitiani stanno dando vita ad un esodo di massa. In migliaia stanno affollando l’aeroporto, con in mano i passaporti per fuggire dall’inferno
– Intanto continua ad aggirarsi lo spettro della fame e della sete. Mancano cibo e acqua e gli hatiani. Un elicottero usa ha tentato di lanciare sulla folla alcune razioni alimentari. Scatolette di ridotte dimensione ognuna delle quali conteneva dieci razioni. Ma al lancio delle scatolette all’inerno dello stadio, la folla si è accalcata scatenandosi in un delirio generale. Alcuni hanno anche tirato fuori machete e coltelli. A quel punto, il pilota dell’elicottero ha preferito abbandonare l’impresa per timore che potessero esserci vittime.
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Nel frattempo il presidente degli Stati Uniti Barack Obama si sta mobilitando, assieme ai suoi due predecessori George W. Bush e Bill Clinton, per dar vita e guidare la «la più grande operazione di aiuto compiuta dagli Usa», come l’ha definita. Sul posto è già giunta il segretario di stato Hillary Clinton con generi alimentari, scorte d’acqua e sapone.
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