Mark Elliot Zuckerberg, fondatore del social network più popolare della Rete, Facebook, è stato nominato uomo dell’anno 2010 ed è sulla copertina della prestigiosa rivista. Il prestigioso magazine americano da diversi decenni mette in copertina la personalità che nel bene o nel male ha segnato gli ultimi dodici mesi.
La maggior parte dei lettori della rivista, che avevano partecipato al referendum stesso, aveva invece votato Julian Assange, il fondatore di Wikileaks, ma Time si riserva la decisione finale in base al parere dei suoi redattori. Così in copertina è finito Mark Elliot Zuckerberg. Questa la motivazione: “Per aver connesso più di mezzo miliardo di persone mappando le relazioni sociali tra di esse; per aver creato un nuovo sistema di scambio d’informazioni; e per aver cambiato come tutti noi viviamo le nostre vite”.
Nella vita privata Mark sembra essere una persona schiva e riservata. A lui è stato dedicato un film uscito proprio quest’anno, “The Social netowrk”. Il ritratto che di lui ne viene fatto non è molto positivo: Zuckerberg appare antipatico, con comportamenti da autista, un nerd insomma, quasi a incarnare lo spettro di tutte le nostre insicurezze che proprio Facebook vorrebbe sconfiggere. Una persona egoista che vuole sentirsi a tutti i costi parte della società che lo circonda.
Nel corso del 2010 Zuckerberg ha dovuto affrontare diversi problemi legali, cosa non nuova sin dalla nascita del network. A giugno un avvocato pachistano aprì una inchiesta su di lui dopo che su Facebook era apparso un concorso, “Disegna Moametto”. Mark fu accusato di blasfemia e a maggio in Pakistan venne proibito l’accesso al sito per un giorno. A luglio i beni di Facebook sono stati congelati su disposizione del giudice Thomas Brown della corte suprema di Allegany, una contea dello Stato di New York.
Paul D. Caglia, un designer di New York, aveva intentato causa a Zuckerberg. Caglia, nel 2003, si sarebbe occupato della realizzazione della grafica del sito, ottenendo in cambio un contratto con il quale Zuckerberg si impegnava a dargli mille dollari, oltre al 50 per cento delle azioni ed un ulteriore 1 per cento per ogni giorno trascorso fino alla realizzazione del sito. Complessivamente, quindi, al designer sarebbero spettati l’84 per cento delle azioni di Facebook, valutato 6,5 miliardi di dollari. La causa è ancora in corso, Zuckerberg ha dichiarato di non aver mai sottoscritto un tale contratto. I problemi più seri però li ha avuto con la questione privacy. La cosiddetta “personalizzazione istantanea": i dati sensibili inseriti dall’utente in Facebook vengono, infatti, immediatamente condivisi da alcuni siti partner come Microsoft Docs.com, Pandora e Yelp.
“So che abbiamo fatto un pacchetto di errori” ha detto “ma la mia speranza dopo tutto questo è che il nostro servizio migliori, che la gente capisca che le nostre intenzioni erano buone e che noi reagiamo di fronte alle reazioni della gente per la quale lavoriamo”. Nel 2010 Facebook è andata incontro a importanti novità. La più significativa delle quali è l’annuncio ufficiale, a luglio, di aver raggiunto l’incredibile quota di 500 milioni di utenti.
Dal punto di vista pratico, a novembre è stato lanciato il servizio e-mail, @facebook.com. E’ stata poi annunciata una futura quotazione in borsa, che diventerà effettiva non prima della fine del 2012. Nel 2010 Zuckerberg è stato classificato al numero 212 della classifica delle persone più ricche del mondo dalla rivista Forbers, con un patrimonio di 4 miliardi di dollari. Zuckerberg si trova invece al numero 35 della classifica che riguarda gli americani più ricchi.
Nel corso dell’anno, Zuckerberg ha fondato una associazione benefica, la Start-up, dedicata al mondo della educazione, mentre a settembre ha fatto una donazione di 100 milioni di dollari alle scuole pubbliche di Newark nel New Jersey.