Un fungo molto aggressivo sta decimandole coltivazioni di papavero da oppio in Afghanistan. I raccolti di papaveri da droga, a causa del fungo, sono diminuiti del 30 per cento.
Un fungo molto aggressivo sta decimando le coltivazioni di papavero da oppio in Afghanistan. Nonostante queste, nella provincia di Helmand, siano aumentate, i raccolti sono calati del 30% rispetto al 2009, passando da più do 6mila tonnellate a circa 4 mila. Il batterio avrebbe colpito la maggior parte dei 130 mila ettari di coltivazioni, 70 mila dei quali si trovano a Helmand e 50 mila a Kandahar. E’ stato Antonio Maria Costa, direttore dell’Unodc, l’agenzia delle Nazioni Unite che si occupa di droghe e criminalità, a far presente, più di un mese fa la presenza di questo fungo. «Il fungo ha infettato circa la metà delle coltivazioni del Paese, che produce il 92 per cento dell’oppio mondiale», ha detto Costa, in un intervista alla Bbc. In ogni caso, minori raccolti hanno generato un aumento dei prezzi del 40 per cento e non bisogna pensare che questo fermerà le vendita di oppiacei: «c’è un eccesso – spiega Costa – di produzione e gli stock a disposizione dei trafficanti sono stimati in circa 10 mila tonnellate di oppio, pari a quasi due anni di produzione afghana».
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Le forze anglo-americane, accusate dalla propaganda americana di aver diffuso la malattia, sanno che nonostante l’occasione che hanno di fronte di dare un colpo decisivo alla produzione di droga, il pugno di ferro potrebbe alienare loro le simpatie della popolazione, e spingerla ulteriormente in mano talebana.