Eutanasia, si sgonfia il caso Ray Gosling. Il giornalista inglese aveva raccontato in diretta tv di avere ucciso il suo amante gay per compassione, ma era solo un’invenzione per scatenare il dibattito. Ray Gosling, reporter della Bbc, si è scusato per aver mentito ai telespettatori sulla vicenda dell’eutanasia, dicendo: «Non pensavo che avrei provocato tutto questo trambusto». Il giornalista 71enne, che subito dopo le dichiarazioni era stato inquisito per omicidio, ha parlato dopo essere stato messo sotto accusa con un’imputazione ben diversa da quella per eutanasia: avere depistato la polizia. L’inchiesta è partita dalla sua confessione sul fatto che avrebbe soffocato un malato terminale di Aids nell’ospedale con un cuscino.
E gli agenti hanno impiegato centinaia di ore di lavoro, nell’arco di oltre sei mesi, e speso decine di migliaia di sterline, ma alla fine non è stata trovata alcuna prova a supporto dell’accusa relativa all’eutanasia. Gosling si è rifiutato di ripetere le sue affermazioni sull’eutanasia durante il documentario Inside Out messo in onda dalla Bbc lo scorso febbraio. Ritrattando tutto quanto affermato: «Lo ho detto d’impulso – ha precisato -, per i miei sentimenti per le persone che mi hanno parlato delle loro vicende personali. Mi è scappato di mano e mi dispiace se la polizia ritiene che le abbia fatto sprecare del tempo». Come scrive il quotidiano inglese Daily Mirror, il suo avvocato Digby Johnson ha dichiarato che Gosling, che ora rischia fino a sei mesi di prigione e che apparirà in tribunale il mese prossimo, è stato «causa della sua stessa sventura» e che è contento che «nessuno sia stato ucciso» e che non si sia verificato nessun caso di eutanasia.