Condannato a morte Hossein Derakhshan, detto Hoder. Soprannominato il “blogfather” dell’Iran, un uomo di 35 anni il cui blog è considerato “propaganda contro il regime”. Hoder è incarcerato da due anni a regime duro di isolamento, una pena rara anche per l’Iran e adesso la corte rivoluzionaria della repubblica islamica dell’Iran lo ha condannato alla pena capitale. La condanna deve essere confermata entro un mese.
Le motivazioni ufficiali sono generiche accuse di oltraggio alla religione nonché di essere una spia israeliana. Ma l’accusa peggiore, che non è stata data in forma ufficiale, è quella di “avere insegnato agli iraniani a bloggare”, come ha scritto il quotidiano inglese The Guardian. Amnesty International ha definito una farsa il processo tenutosi contro l’uomo. Hoder proviene da una famiglia dell’alta borghesia e anche vicina a Khamenei, la guida suprema dell’Iran. Da anni si occupa di giornalismo e Internet. Qualche anno fa si era trasferito nel Canada dove aveva aperto il suo primo blog, Sardabir: khodam (Editore: me stesso), in lingua farsi.
Nel 2003 fonda la piattaforma Stop censuring us (Basta censure), un sito che monitora la situazione della repressione sulla Rete in Iran. Dal 2004 gli ayatollah cominciano a censurare l’attività online del blogfather. Nel 2003 fonda la piattaforma Stop censuring us (Basta censure), un sito che monitora la situazione della repressione sulla Rete in Iran.
Dal 2004 gli ayatollah cominciano a censurare l’attività online del blogfather. Nel 2008 torna in Iran e nonostante la sua potente famiglia si fosse mossa per evitargli problemi, viene ben presto arrestato e chiuso in prigione. Adesso la condanna a morte.