Sakineh Mohammadi Ashtani, la donna accusata di adulterio e di complicità nell’omicidio del marito, sarà impiccata. E’ quanto ha comunicato il procuratore generale iraniano Gholam-Hossein Mohseni-Ejei. La motivazione è la partecipazione all’omicidio del marito. Niente lapidazione dunque, perché, spiega il procuratore, la colpa di adulterio viene dopo. Prima e più importante è l’accusa di omicidio.
Il quotidiano iraniano “Teheran Times” riporta i dettagli della faccenda: «Secondo la legge attuale, la sua condanna a morte ha la precedenza sulla punizione: La questione non dovrebbe essere politicizzata e gli organi giudiziari iraniani non saranno influenzati dalla campagna di propaganda lanciata dai paesi occidentali». Sono queste le parole del procuratore generale. E’ intervenuto anche un portavoce del ministero degli esteri che ha detto invece che «le procedure legali non sono concluse, un verdetto sarà deciso quando saranno terminate».
Il figlio della donna condannata ha nel frattempo rivolto un altro appello all’Italia: «Chiediamo alle autorità italiane di intervenire per aiutarci». Il nostro paese è considerato quello che più si è dato da fare per Sakineh a ogni livello. Va ricordato ad esempio che Francesco Totti si era espresso a favore della donna.