Le rivolte, in Sira, continuano, mentre il regime continua a soffocarle nel sangue. Ma l’Europa e gli Stati Uniti, nelle intenzioni di chi è al potere, avranno la strada sbarrata nell’ipotesi che vogliano dar vita ad una nuova Libia. Il Gran Mufti di Siria, nominato dal governo, ha fatto sapere che laddove l’occidente facesse ricorso all’uso della forza militare, il Paese di Assad non esiterà a inviare sul nostro suolo tutti i kamikaze a propria diposizione. Non appena il primo missile colpirà la Siria, «il Libano e la Siria lanceranno tutti i loro figli come attentatori suicidi sul territorio europeo e della Palestina (ovvero, Israele ndr)», ha dichiarato Ahmad Bader Hassun in un filmato diffuso dalla tv siriana e ripreso da Al Arabiya, emittente panaraba. Non solo. La minaccia si è dettagliata. Gli attentatori suicidi sono già tra di noi. L’intervento militare non farà che attivarli.
Famoso per le sue orazioni in favore del grande interreligioso, e nominato nel 2005, non ha mancato, in passato, di suscitare, per le sue idee, aspre critiche da parte del mondo islamico. Parlò, addirittura, nel 2008, di fronte al Parlamento europeo, sottolineando ciò che, dal punto di vista culturale e religioso, unisce, più che dividere e affermò che non può esistere una guerra santa dell’Islam per il semplice fatto che una guerra non possa mai essere considerata santa. Nonostante tali prese di posizione, il Gran Mufti è considerato a tutti gli effetti un alleato del presidente Bashar Assad. Il 2 ottobre del scorso il figlio 22enne di Hassoun venen ucciso in un agguato terroristico sulla strada tra Idlib e Aleppo, in una sparatoria avvenuta di fronte all’università. Secondo la versione ufficiale siriana si sarebbe trattato di terroristi infiltrati dalle potenze straniere per destabilizzare il territorio. Nel frattempo l’Unione europea ha accolto positivamente la notizia della formazione del Consiglio Nazionale Siriana, una compagine di forze avverse al regime attive sia in patria che all’estero. Esistente ufficialmente dal 2 ottobre, ieri l’Unione europea ha dato «il benvenuto agli sforzi della popolazione siriana per creare una piattaforma unitaria, e prende atto come di un positivo passo in avanti della creazione del Consiglio Nazionale».
L’organo dei dissidenti ha preso forma ad Istanbul, Paese alleato dei ribelli, ha trovato nei ministri europei una sponda alla loro azione. I ministri dell’Ue si sono complimentati per il loro coraggio. Secondo il ministro degli Esteri Franco Frattini sarebbe opportuno che una piccola delegazione europea li incontrasse.