Sono almeno una quarantina i morti provocati dagli scontri tra le forze di sicurezza turche e i terroristi curdi del Pkk. A quanto a riferito la tv turca Ntv, gli scontri si sono verificati nella zona sud orientale del Paese, nella provincia di Hakkari. Secondo quanto si apprende, i soldati uccisi dai terroristi sarebbero 24, mentre i terroristi eliminati dalle forze di sicurezza 18. Si tratterebbe dell’attacco con il più alto numero di vittime da molti anni, in una singola occasione. Solo durante la strage di Bingol, del maggio del 1993, con l’uccisione di 33 soldati di leva il numero delle vittime fu più alto. I terroristi hanno preso d’assalto, contemporaneamente, edifici e mezzi delle forze di sicurezza di Cukurca e nel centro della città di Hakkari. Gli attacchi sono iniziati all’una di notte per proseguire sino a stamane. Sono otto, in particolare, gli obiettivi colpiti. Si trovano tutti al confine con l’Iraq. Dopo gli attacchi, il premier turco Recep Tayyip Erdogan ha cancellato una visita in Kazakhstan precedentemente fissata.
Una visita di una certa importanza, dato che il Paese, dal punto di vista della nuova politica estera di Erdogan, finalizzata a intestarsi la guida del mondo islamico, ha una certa rilevanza strategica. Il ministro degli Esteri turco Ahmet Davutoglu, dal canto suo, si è trovato costretto ad annullare la sua visita in Serbia, prevista per oggi, mentre ha dovuto fare rientro in patria. Sul posto sono giunti, nel frattempo, il capo di Stato maggiore, il generale Necdet Ozel e i capi di Stato maggiore delle forze di terra, aria e mare. Stanno giungendo anche i ministri di Difesa e Interno. L’attacco segue quello di ieri, quando sono stati uccisi cinque poliziotti e tre civili. Tra questi ultimi, c’era anche una bambina di tre anni. L’attacco di ieri è consistito nel far deflagrare un ordigno su una strada della provincia di Bitlis. Sempre a quanto riferisce Ntv, gli aerei turchi stanno bombardando le basi dei terroristi del Partito dei lavoratori situate nel nord dell’Iraq. Si tratta di raid che stanno andando avanti da agosto, a intermittenza regolare.
Dopo gli attacchi di oggi, anche un commando via terra si è inoltrato nel paese confinante. Al momento è penetrato 4 chilometri al suo interno. E’ da settimane che Ankara sta mettendo a punto l’operazione via terra. Stava, tuttavia, temporeggiando, in attesa che fosse Bagdad a occuparsi di scovare e far fuori i terroristi.