Se l’Iran non accenna a dar segno di ravvedimento, e Ahmadinejiad continua a minacciare olocausti, mentre è ormai certo che la Repubblica islamica si stia dotando di un programma di arricchimento nucleare a scopo bellico, l’Occidente non può continuare a stare con la mani in mano. E, oggi, ha preso un’importante decisione. I 27 Paesi dell’Unione europea hanno, infatti, raggiunto un accordo per arrivare a estendere la sanzioni contro l’Iran a 190 personalità del Paese, esponenti del regime, ed entità giuridiche cui saranno congelati i beni e annullati i visti di ingresso. Il pacchetto di misure sarà ratificato dai ministri degli Esteri dell’Ue il primo di dicembre.
Contestualmente, giungono nuove sanzioni anche da parte degli Usa. La Casa Bianca ha accusato la Banca centrale iraniana di compiere attività di riciclo del denaro; avvalendosi di alcune norme contenute nel Patriot Act, la legge emanata nel 2001, all’indomani del crollo delle Torri Gemelle, che conferisce alla agenzie di difesa Usa maggiori poteri nella lotta al terrorismo, è stato firmato un decreto, da parte del presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, che rende esecutive delle sanzioni contro il settore energetico iraniano. «Finché l’Iran continuerà a percorrere questo sentiero pericoloso, gli Stati Uniti continueranno a trovare modi, in collaborazione con i partner internazionali, per isolare il Paese e aumentare la pressione sul regime iraniano», ha fatto sapere Obama. L’America, denunciando,in tutto, undici istituzioni, ha chiamato in causa l’intero sistema finanziario del Paese, cui addebita il sostegno del terrorismo e di tutti quei Paesi che hanno tentato di disporre di armi di distruzioni di massa. Intanto, il segretario al Tesoro Timothy Geithner ha fatto sapere che le nuove misure pongono Teheran in un sempre maggior isolamento e che, allo stato attuale, il suo accesso alla sistema finanziario mondiale è stato drasticamente ridotto. La decisione giunge dopo quella della Gran Bretagna di interrompere ogni rapporto con la Banca centrale iraniana, in seguito alle sanzioni dell’agenzia per l’energia atomica europea.
L’Aiea, nel suo rapporto, aveva espresso, dopo studi, monitoraggi, verifiche e ricerche durate anni, seria preoccupazione per le ambizioni nucleari del regime degli Ayatollah. Tra i Paesi cha hanno adottato sanzioni contro la Banca centrale iraniana vi è, infine, il Canada.