Piazza Tahrir ancora sporca di sangue: questa notte ci sono stati violenti scontri e l’esercito ha aperto il fuoco contro la folla che occupa la piazza simbolo della rivoluzione egiziana nel tentativo di disperdere i manifestanti. Ci sarebbero stati due morti, dopo quelli dei giorni precedenti: uno studente di vent’anni e un ragazzino di 12 anni. Si tratta di quasi una settimana di incidenti, cinque giorni consecutivi, in cui i manifestanti per strada chiedono le immediate dimissioni della giunta militare che regge il paese sin dalla caduta del presidente Mubarak e nonostante lo svolgimento di elezioni. I manifestanti vogliono che a prendere il governo dell’Egitto vadano i civili, ma l’esercito non è disposto a lasciare il potere, anche perché la chiara vittoria delle forze islamiche alle elezioni fa temere la deriva fondamentalista. Gli incidenti di questa notte, secondo le testimonianze dal luogo, sono cominciati all’alba, quando polizia ed esercito hanno caricato i manifestanti che occupano piazza Tahrir aprendo il fuoco sulla folla. Dopo aver sparato, le forze dell’ordine hanno dato la caccia ai manifestanti bruciando tende e banchetti che si trovano nella piazza. Un tentativo insomma di disperdere chiunque si trovi nei paraggi. In questi ultimi cinque giorni di manifestazioni, ben quattordici persone sono rimaste uccise, e cinquecento ferite, alcune picchiate in modo brutale dalla polizia e dai soldati come ha mostrato un video che ha fatto il giro del mondo in cui si vedono soldati picchiare selvaggiamente una donna inerme. A proposito della grave situazione che sta vivendo l’Egitto, è intervenuto il segretario di Stato americano Hillary Clinton che ha parlato di violenze da parte dei militari che disonorano lo Stato. La Clinton ha anche sottolineato come siano prese di mira in modo particolare le  donne. Secondo le ultime notizie provenienti dal Cairo i morti di questa notte potrebbero essere addirittura tre, ci sarebbe un terzo studente ventenen rimasto ucciso negli scontri. Al momento sembra che nonostante la violenta repressione i manifestanti siano ancora presenti  in piazza Tahrir.



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