«Mi sento di escludere che l’incidente nucleare di Fukushima possa provocare delle vittime, sia nell’immediato sia come conseguenze di lungo periodo. I livelli delle radiazioni sono molto bassi, e la scienza conosce esattamente gli effetti che possono produrre sull’organismo umano». Ad affermarlo è Richard A. Muller, consulente della Casa Bianca sui temi energetici e professore di Fisica all’University of California. Autore di bestseller come Fisica per i presidenti del futuro, l’esperto Usa viene a trovarsi così su una posizione differente rispetto alle autorità statunitensi, che nella tarda serata di ieri si sono dette preoccupate per le radiazioni «estremamente potenti» al reattore 4 della centrale. Raggiunto telefonicamente da ilsussidiario.net, Muller sostiene che il nucleare è un’energia sicura e pulita proprio come quella eolica e solare, e che andrebbe sviluppato in simultanea con le altre fonti rinnovabili. In un’intervista pubblicata prima del disastro di Fukushima, aveva affermato che «nei confronti dell’energia nucleare esiste una grande paura, ma ampiamente immeritata».
Professore, ripeterebbe quella frase in queste ore drammatiche?
Sì, senza cambiarla di una virgola. L’incidente non ha provocato una sola vittima, e sono convinto del fatto che non ce ne saranno neanche per gli effetti di lungo periodo. Nel frattempo, in Giappone ci sono stati 20mila morti per colpa dello tsunami, del terremoto e di tutto quello che è seguito. La mia domanda è perché dovremmo prestare tanta attenzione a qualcosa che non ha ucciso nessuno, quando ci sono 20mila persone che hanno perso la vita.
Ma non sarebbe meglio evitare di correre rischi legati alle radiazioni?
Le faccio notare che c’è una notizia cui nessuno ha prestato attenzione: molte delle vittime sono state causate dai terribili incendi che hanno coinvolto le raffinerie e le centrali a combustibile fossile. Dalle quali inoltre si sono sprigionate alte colonne di fumo, diffondendo enormi quantità di agenti tossici, con effetti sulla salute di gran lunga più gravi di tutte le radiazioni fuoriuscite dalle centrali nucleari. C’è un’agitazione eccessiva nei confronti dell’energia atomica, la radioattività crea subito spavento pur non essendo particolarmente pericolosa. Lo rivela anche il fatto che a Fukushima non sono avvenute esplosioni nucleari, ma fuoriuscite di semplice gas di idrogeno.
Che cosa dovrebbe fare il governo giapponese per gestire la situazione nell’area di Fukushima?
Dovrebbe preoccuparsi soprattutto dei feriti dello tsunami, del rischio che si diffondano malattie e in particolare il colera, della mancanza di acqua potabile, delle persone che potrebbero morire per le infezioni, oltre che del disastro economico legato al terremoto. Per quanto riguarda la centrale nucleare, la questione invece è semplice: i reattori andranno smantellati, perché sono stati danneggiati, e al loro posto ne vanno costruiti di nuovi, di terza generazione.
Ma come fa a essere sicuro del fatto che nel lungo periodo le radiazioni non provocheranno conseguenze per la salute?
Perché la quantità di radioattività diffusa nell’atmosfera è molto limitata, conosciamo gli effetti che produce sulle persone, e i livelli in questione sono davvero bassi. Mi chiedo se le persone si stiano concentrando sul nucleare solo per dimenticare il terribile disastro che è avvenuto. Forse qualche politico in Giappone vuole attirare tutta l’attenzione sul nucleare, solo perché non è in grado di risolvere i veri problemi e spera almeno di prendersi i meriti per avere spento l’incendio nei reattori. La cui gravità è stata ampiamente esagerata dai giornali e dai politici.
La California è uno Stato a elevato rischio sismico, proprio come il Giappone. Ritiene che in aree come questa non andrebbero costruite centrali nucleari?
No, le centrali nucleari possano essere costruite nelle zone sismiche in completa sicurezza, non lo considero come un particolare fattore di rischio. I fatti di questo giorno lo dimostrano.
Che cosa ne pensa degli standard di sicurezza delle centrali di terza generazione?
Il loro livello di affidabilità è eccellente. Il reattore in Giappone era basato su di un progetto molto più vecchio ed è stato costruito 40 anni fa. Il processo di contenimento, basato sulla moderazione ad acqua, non era particolarmente efficiente, e in questo differisce molto dalle caratteristiche delle moderne centrali nucleari. Se in Giappone ci fosse stato un reattore di terza generazione non ci sarebbe stata affatto nessuna fuoriuscita, nemmeno se lo tsunami avesse colpito direttamente il reattore.
L’energia solare ed eolica può coesistere con il nucleare, o occorre operare una scelta?
Abbiamo bisogno di sviluppare tutte e tre, perché ciascuna è pulita. Non so dire nel lungo periodo quale si dimostrerà la migliore, ma fino a quando non lo sapremo dobbiamo continuare a investire su ognuna di esse. L’energia atomica ha il vantaggio di continuare a funzionare sempre, non c’è bisogno di spegnerla durante la notte o quando non c’è vento, come per il fotovoltaico e l’eolico. Le centrali nucleari sono costose da costruire, ma il loro funzionamento è molto a buon mercato. Il solare sta diventando sempre più economico, ma non lo è ancora abbastanza. L’energia eolica è eccellente sotto molti punti di vista, ma è intermittente, cioè si ferma quando il vento smette di soffiare. Inoltre presenta alcuni pericoli per le persone che effettuano la manutenzione degli impianti, soprattutto quando le turbine si rompono e devono essere riparate.
L’Italia è ricca di fiumi. Dovrebbe investire di più sull’energia idroelettrica o sul nucleare?
I fiumi forniscono l’elettricità in assoluto meno costosa e più pulita, con il vantaggio aggiuntivo di non produrre anidride carbonica. Ma l’energia idroelettrica richiede la costruzione di dighe, che spesso distruggono il territorio in cui sorgono. Per esempio la diga di Aswan ha coperto un’ampia porzione di un sito storico dell’Egitto. Lo stesso è avvenuto negli Usa, dove è stata costruita una diga al posto di una riserva naturale. Quella sull’energia idroelettrica è quindi una decisione difficile.
Perché Iran ed Egitto, ricchi di petrolio, vogliono costruire centrali nucleari?
Perché possono vendere il loro petrolio facendo un sacco di soldi, ma sanno che l’energia nucleare è sicura. E se negli Stati Uniti non costruiremo nuove centrali nucleari, allora dovremo continuare ad acquistare il loro petrolio. Per chi si rende conto che l’energia nucleare non è pericolosa, è un grande affare vendere il suo petrolio a Paesi come il nostro, e rispondere al fabbisogno interno grazie al nucleare.
(Pietro Vernizzi)