Il giorno dopo l’uccisione di Osama bin Laden, il leader dl Al Qaeda, il terrorista più ricercato al mondo, il pericolo pubblico numero uno. Mentre si attende di sapere nei dettagli lo svolgimento della clamorosa operazione segreta che ha portato alla sua eliminazione (gli Stati Uniti hanno promesso che faranno vedere anche un video del suo funerale in mare), si sa per intanto che il computer personale del terrorista è stato portato via dagli agenti che sono entrati nella sua abitazione.
Dentro, si spera di trovare i segreti di Osama, soprattutto se fossero state già preparate nuove azioni terroristiche. «Vi lascio immaginare che cosa c’è su un disco rigido di Osama bin Laden» ha detto un portavoce dell’intelligence americana. Potrebbe essere davvero questa la svolta nella lotta al terrore, ancor più della eliminazione fisica di bin Laden. Giovedì il presidente degli Stati Uniti Barack Obama si recherà a Gorund Zero, il luogo dove furono distrutte le Twin Towers e con esse la vita di migliaia di persone in seguito agli attentati organizzati proprio da Osama. Sarà il momento della celebrazione finale, “giustizia è stata fatta” aveva detto Obama in televisione. Finirà in modo simbolico un decennio segnato da orrore e paura. Nel parlare deprimi dettagli dell’operazione, comunque, la Casa Bianca ha smentito alcune dichiarazioni del Consigliere del presidente degli Stati Uniti, secondo le quali il leader di Al Qaeda si sarebbe servito di una delle sue mogli per farne scudo umano durante l’attacco.
“Siamo stati in grado di seguire in tempo reale lo sviluppo dell’operazione, dal suo inizio, al momento in cui è stato raggiunto l’obiettivo, fino a quando è stato portato via il corpo”, ha detto il responsabile dell’antiterrorismo della Casa Bianca, John Brennan. I particolari del funerale: il governo americano assicura che sarà diffuso il video della cerimonia funebre, durata 40 minuti in cui il corpo ha avuto le cure richieste dalla religione islamica. E’ stato lavato, avvolto in panni bianchi mentre un ufficiale militare leggeva una formula religiosa tradotta in arabo.