Catturato e poi freddato a sangue freddo. E’ quello che sostiene la figlia di Osama bin Laden, il capo di Al Qaeda ucciso nel raid delle forze speciali americane. L’opinione della donna è stata diffusa dal al Arabiya: “Mio padre catturato e poi giustiziato”.
In realtà, anche esponenti dell’intelligence americana hanno ammesso che Osama sarebbe stato disarmato quando si è trovato davanti ai soldati americani. Così come ormai sembra acquisito il fatto che l’ordine fosse quello di uccidere comunque il terrorista. Intanto si è appurato che una delle donne colpite durante l’attacco, quella rimasta ferita, sia una delle mogli di bin Laden, la più giovane, di soli 29 anni. Amal Ahmed Abdul Fatah, questo il nome, era legata all’uomo sin da bambina quando era stata data in dono secondo le usanze islamiche allo sceicco da parte di una famiglia dello Yemen. Pare anche che la donna, che si trovava a letto con Osama, si sia scagliata contro i militari americani una volta che sono entrati nella loro camera e quindi sia stata colpita a una gamba. Con loro nella casa pachistana anche i tre figli. La famiglia viveva su due piani, il secondo e il terzo, mentre al piano terra erano gli angeli neri, le guardie del corpo.
«Nella stanza con bin Laden c’era sua moglie -aveva spiegato ieri sera il portavoce della Casa Bianca, Jay Carey- Si è scagliata contro uno degli assalitori americani ed è stata colpita a una gamba da colpi d’arma da fuoco, ma non è stata uccisa». Per quanto riguarda la polemica sulle foto del cadavere di bin Laden, la casa Bianca sostiene che una di esse verrà finalmente mostrata pubblicamente per togliere ogni dubbio sull’uccisione del terrorista, anche se, avvertono, si tratta di immagini “agghiaccianti”.