Mentre il mondo occidentale celebra l’uccisione di Osama Bin Laden, molti hanno dimenticato che questa è la nona volta dal 2001 che un capo di Stato o un funzionario governativo di alto livello ne annunciano la morte.
TERRORISTA PARALITICO – Come scrive il Digital Journal, secondo le fonti dell’intelligence francese, nel luglio 2001 Bin Laden sarebbe stato nell’American Hospital di Dubai per delle cure ai reni, e sembra che Bin Laden avesse bisogno di una costante dialisi per la sua malattia. Mentre per l’ISI, i Servizi segreti pachistani, alla vigilia del settembre 2001 Bin Laden si era recato in un ospedale militare pachistano ricevendo una terapia di dialisi. Nell’ottobre 2001, un Bin Laden fragile e malaticcio è apparso in un videomessaggio. Ritornando quindi meno di due mesi dopo in un altro filmato, dove un Osama ugualmente fragile e smagrito sembrava non essere in grado di muovere la sua mano sinistra.
SEPOLTO SENZA IL NOME – Il 26 dicembre 2001, Fox News ha rivelato che secondo i talebani afghani, Bin Laden era morto all’inizio del mese ed era stato sepolto meno di 24 ore dopo in una tomba senza alcun contrassegno come prescritto dalla pratica dei sunniti wahabiti. Il 17 luglio 2002, Dale Watson, all’epoca capo dell’antiterrorismo dell’Fbi, ha rivelato nel corso di una conferenza dei funzionari incaricati dell’applicazione della legge: «Io penso personalmente che Bin Laden probabilmente non sia più con noi», prima di aggiungere però cautamente: «Non ho alcuna prova per supportare questa mia affermazione».
MORTO NEL TERREMOTO – Nell’ottobre 2002 il presidente afghano Hamid Karzai ha dichiarato alla CNN: «Giungerei a credere che Bin Laden probabilmente sia morto». Nel novembre 2005 il senatore Harry Reid ha rivelato che gli era stato detto che Bin Laden poteva essere deceduto nel corso del terremoto in Pakistan nell’ottobre dello stesso anno. Nel settembre 2006 i servizi segreti francesi fecero trapelare un rapporto che suggeriva che Bin Laden fosse stato ucciso in Pakistan. Il 2 novembre 2007, l’ex primo ministro pachistano, Benazir Bhutto, ha dichiarato all’inviato di Al-Jazeera, David Frost, che Omar Sheikh aveva giustiziato Osama Bin Laden.
«NON SAPPIAMO PIU’ NULLA DI LUI» – Nel maggio 2009 il presidente del Pakistan, Asif Ali Zardari, ha confermato che le sue «controparti nelle agenzie dei servizi segreti americani» non erano venuti a sapere più nulla su Bin Laden negli ultimi sette anni, aggiungendo: «Non penso che sia vivo». E invece, guarda caso, sembra proprio che ce l’avesse sottocasa. Infine, nel maggio 2011, il presidente degli Stati Uniti ha annunciato di avere ordinato l’uccisione di Osama Bin Laden, che l’operazione era stata portata a termine con successo in Pakistan e che il corpo di Bin Laden era stato sepolto nel mare. Secondo il Pentagono fino al 14 dicembre 2001 la voce di Bin Laden era stata intercettata regolarmente a Tora Bora dai monitoraggi dalle trasmissioni radio effettuate da parte degli agenti dei servizi segreti.
PEDINATO DA 10 ANNI – Ma secondo un servizio pubblicato nel settembre 2010 sul sito web della CNN, gli Stati Uniti conoscevano gli spostamenti di Bin Laden negli ultimi dieci anni. A rivelarlo era stato un ex alto funzionario dei servizi segreti, che aveva anche decritto il modo con cui lo sceicco del terrore era riuscito a sfuggire alla cattura, almeno fino a quel momento. Aggiungendo però significativamente: «La sua fuga potrebbe finire presto».
INFORMATORE TALEBANO – Le agenzie dei servizi segreti occidentali sarebbero infatti riuscite a tracciare un quadro dettagliato dei movimenti di Bin Laden negli anni successivi al 2001, e già prima del primo maggio scorso sarebbero state più volte vicine a catturarlo o a ucciderlo, anche se questa informazione non era mai trapelata in precedenza. L’ex 007, che ha preferito non essere identificato, nel settembre scorso aveva dichiarato che tra il 2003 e il 2004 un informatore nella regione di confine tra Afghanistan e Pakistan con stretti legami con i vertici di Al Qaeda aveva fornito una serie di informazioni affidabili sui movimenti di Bin Laden. Ma queste rivelazioni, pur esatte, non erano mai abbastanza aggiornate e quindi Bin Laden riusciva sempre a sfuggire.
(Pietro Vernizzi)