Amal al-Sadah è la moglie più giovane del fondatore di Al Qaeda, Osama Bin Laden, ucciso il 2 maggio scorso da un raid americano.

DATA «IN DONO» A BIN LADEN – Mentre Stati Uniti e Pakistan hanno intrapreso uno scontro diplomatico sul destino di Amal in seguito alla morte di Osama Bin Laden, sono emersi nuovi dettagli sulla bizzarra storia d’amore della fanciulla e del terrorista. Come scrive il quotidiano on-line australiano News.com.au, la quarta moglie di Osama, Amal, aveva solo 17 anni quando lei e Bin Laden si recarono in Afghanistan. Amal Ahmed Abdulfattah, nota anche come Amal Ahmed al-Sadah, è figlia di un leader tribale dello Yemen. Suo padre la diede in sposa a Bin Laden come un dono per rafforzare i legami del terrorista con il Paese del Golfo.



«ORDINATA VIA E-MAIL» – Osama aveva 43 anni quando i due si sposarono. Secondo un rapporto, la donna è stata descritta da un’ex guardia del corpo del leader di Al Qaeda come «una specie di sposa adolescente ordinata via e-mail». Bin Laden l’ha rispedita a casa sua nello Yemen per la sua stessa sicurezza, ma in qualche modo è tornata dal marito pur essendo sotto sorveglianza. Oggi Amal ha 29 anni e ha raccontato agli investigatori pakistani di avere vissuto nel compoud di Abbottabad in Pakistan dal 2005 fino alla morte di Osama. Il suo matrimonio con il leader di Al Qaeda è stato organizzato da un’esponente di primo piano del movimento terroristico, Sheik Mohammed Rashed Saeed Ismail.



PLASMATA DAL TERRORISTA – Un rapporto pubblicato dal quotidiano britannico The Times ha rivelato: «Proveniente da una modesta famiglia yemenita, Amal ha potuto vivere con Bin Laden l’aspra vita nelle grotte sulle montagne ed è stata plasmata da Osama a suo piacimento. La ragazza inoltre non faceva molto caso al fatto di avere sposato un uomo vecchio come suo padre e credeva davvero che essere una moglie rispettosa e ubbidiente le avrebbe garantito un posto in Paradiso». Ismail convinse i suoi genitori che Bin Laden era un buon partito, raccontando loro che era «famoso e conosciuto per la sua pietà, umiltà, religiosità, forte fede, generosità e bontà». La loro prima figlia è nata solo pochi giorni dopo gli attentati dell’11 settembre 2001. La bambina è stata chiamata Safiya, e il suo nome ricorderebbe una persona che aveva ucciso una spia ebrea ai tempi di Maometto. Bin Laden sperava che la sua figlia avrebbe «ucciso i nemici dell’Islam». Secondo il Corriere della Sera, tra le mogli di Bin Laden, Amal al-Sadah è la sola a non essere laureata e a non provenire dall’Arabia Saudita.



SUOCERA MORTA D’INFARTO – Intanto emergono nuove notizie sulla cerchia familiare di Bin Laden. Come riferisce un giornale in lingua araba con sede a Londra, Asharq Al-Awsat, la prima suocera di Bin Laden è morta d’infarto dopo essere venuta a sapere che le forze statunitensi lo avevano giustiziato in Pakistan. Nabih al-Ghanem, la madre della prima moglie di Bin Laden, Naiwa, è stata portata in ospedale a Latakia nel nord della Siria, dove è morta in seguito ad arresto cardiaco. Il quotidiano ha aggiunto che la donna 70enne «non poteva sopportare le cattive notizie e ha perso coscienza» dopo che il presidente americano Barack Obama ha annunciato l’uccisione di Bin Laden da parte del commando Usa durante il raid in Pakistan avvenuto il 2 maggio scorso.

OSAMA GUARDA OBAMA – Altro fatto curioso, mentre le forze americane gli davano disperatamente la caccia negli angoli più remoti del pianeta, Bin Laden era seduto sul pavimento di un compound in Pakistan guardando i video del presidente Barack Obama al telegiornale. I video amatoriali, sequestrati dai Navy Seals durante il raid che la scorsa settimana ha ucciso Bin Laden nel suo compound ad Abbottabad in Pakistan, mostrano il capo di Al Qaeda mentre guarda dei servizi proprio su Obama, cioè sull’uomo che avrebbe dato l’ordine che ha portato alla morte del terrorista. Nei cinque filmati si vede inoltre Osama mentre guarda se stesso alla tv e, nascosto tra le mura del suo compound, continua a curare in modo maniacale la sua immagine. I video selezionati dal governo rappresentano un’opportunità per gli Stati Uniti di mostrare Bin Laden ai suoi sostenitori in una luce poco lusinghiera. Tra il materiale reso pubblico dalla Casa Bianca ci sono anche estratti dei video di propaganda, che mostrano il capo del terrorismo mondiale mentre si confonde dimenticandosi le parole del messaggio preparato per minacciare tutti gli infedeli.

 

(Pietro Vernizzi)

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