Marcoule, dove oggi è avvenuta una esplosione all’interno della locale centrale nucleare e di cui si teme adesso una fuga radioattiva, nel sud della Francia, è ben nota nel Paese nostro vicino. Qui infatti venne costruito nel 1955 il primo sito nucleare francese, operativo dal 1956. Si trova nelle vicinanze della città di Chusclan, nella regione della Linguadoca-Rossiglione, a circa duecentocinquanta chilometri dal confine italiano del Piemonte. Poco distante è anche la città di Avignone, importante centro metropolitano della Francia meridionale. La centrale è inserita in un più vaso sito nucleare in cui parte della produzione non è destinata all’energia elettrica, ma bensì a scopo militare. L’intera area è gestita da Areva, società leader nell’energia nucleare. e dal Cea, il commissariato francese per l’energia atomica. Negli anni Cinquanta a Marcoul però si costruirono i reattori nucleari per scopo militare, nelle ricerche e nella progettazione che portarono alla prima bomba nucleare francese. Nella centrale si trovano tre reattori Ungg, la versione francese del Magnox inglese per una potenza totale di 79 MW. Il Magnox è una lega di magnesio con quantità minime di alluminio e altri metalli che veniva usata per la costruzione della camicia esterna delle barre di uranio non arricchito, che si usavano poi come combustibile delle centrali nucleari. Sempre nella centrale di Marcoule è attivo un altro reattore costruito tra il 1955 e il 1957 di solo 3 MW. C’è poi un altro reattore ancora, della potenza di 2500 MW, costruito come prototipo di reattore nucleare autofertilizzante. dal 1970 nel sito nucleare si sono tenute ricerche diversificate: dal 1995 viene prodotto il Mox, un misto di ossidi di uranio e plutonio che viene usato per riciclare il plutonio dell’energia nucleare. Attualmente l’impianto è utilizzato principalmente per il trattamento delle scorie nucleari. L’esplosione di oggi si è verificata in un forno della centrale. Le ultime notizie aggiornate provenienti dalla zona smentiscono ci siano fughe radioattive all’esterno della centrale, ma la situazione è in continuo monitoraggio e sviluppo.
Confermata invece la morte di uno degli operai della centrale, il ferimento di altri tre di cui uno verserebbe in gravi condizioni. L’intero perimetro intorno alla centrale è stato chiuso e recintato.