Si è sparato durante una diretta televisiva: è successo in Polonia, dove il vice capo della procura militare, il colonnello Mikolaj Przybyl stava tenendo una conferenza stampa. L’uomo infatti è al centro di uno scandalo intercettazioni telefoniche relative al tragico incidente aereo che circa due anni fa uccise dozzine di persone tra cui il capo dello Stato, il presidente Lech Kaczynski. Sembra che ci sia stata una fuga di notizie a proposito di quanto avvenne quel giorno e la procura militare aveva chiesto di ottenere la documentazione relativa alle comunicazioni telefoniche di alcuni giornalisti, ma la procura generale polacca aveva rifiutato di concedere tale autorizzazione, definendola illegale. Poi le accuse erano state girate alla stessa procura militare, colpevole, sembrerebbe, di aver scambiato informazioni tramite sms direttamente con i giornalisti. Inoltre la stessa procura militare aggirando la legge si sarebbe impossessata di tali informazioni. Il colonnello, apparso in evidente stato di stress emotivo, aveva cominciato a rispondere alle domande dei giornalisti durante un collegamento televisivo, quando ha chiesto di fare una pausa di alcuni minuti. Si è alzato in piedi, si è allontanato di poco dalla scrivania, ha estratto la sua pistola e si è sparato. Fortunatamente le telecamere sono rimaste fisse sul tavolo della conferenza stampa e in diretta televisiva nessuno ha potuto vedere il tragico gesto, ma si è continuato a seguire quanto succedeva con i giornalisti che si precipitavano a soccorrere l’uomo. Il quale, miracolosamente, è sopravvissuto al tentato suicidio ed è stato ricoverato. Il colonnello, aveva difeso energicamente quello che lui aveva definito l’onore della procura e dei militari da accuse ritenute ingiuste. Ricordiamo che l’incidente aero al centro della questione avvenne nell’aprile 2010, quando le più alte cariche dello Stato polacco si stavano recando in Russia per commemorare la strage di 22mila soldati polacchi uccisi dalle truppe sovietiche durante la Seconda guerra mondiale.