E’ stata già violata la tregua annunciata mercoledì sera al Cairo: un palestinese sarebbe stato infatti ucciso dal fuoco israeliano nel Sud della Striscia di Gaza. Secondo quanto ha riferito un giornalista Ansa che si trova sul luogo, l’episodio avrebbe provocato anche il ferimento di altre venti persone. Secondo quanto si apprende, la sparatoria sarebbe avvenuta nella zona agricola di al-Qarara, presso Khan Yunes, nel Sud della Striscia, dove un gruppo di persone è stato raggiunto dai proiettili mentre tentava di raggiungere appezzamenti di terra vicini alle linee di demarcazione con Israele. Alcuni dei feriti sarebbero anche in gravi condizioni. Fonti militari nello Stato ebraico per il momento non confermano né smentiscono la notizia, ma un portavoce dell’esercito si è limitato a far sapere che, a seguito di “disordini” avvenuti nella zona di demarcazione, alcuni militari avrebbero semplicemente risposto con diversi colpi di avvertimento sparati in aria. L’accordo per il cessate il fuoco di mercoledì scorso avrebbe dovuto mettere fine agli otto giorni di violenti combattimenti che, fino ad oggi, hanno provocato la morte di 163 palestinesi e sei israeliani. Intanto le forze di sicurezza israeliane hanno annunciato l’avvenuto arresto del responsabile dell’attentato dinamitardo avvenuto mercoledì scorso su un autobus a Tel Aviv e di diversi suoi complici. Come ha fatto sapere l’esercito, 28 persone sono state fermate in Cisgiordania la notte scorsa, tra cui il presunto autore dell’attentato. Lo Shin Bet, il servizio di sicurezza interno israeliano, ha fatto sapere in un comunicato che “i membri della cellula” probabilmente responsabile dell’attentato a Tel Aviv, “della località di Beit Lakya legata ad Hamas e alla Jihad islamica, hanno riconosciuto durante gli interrogatori di avere pianificato attentati contro gli israeliani, preparando un congegno esplosivo e di avere scelto Tel Aviv come loro obiettivo”. Altre notizie giungono infine dalla Cina, dove il ministro degli esteri di Pechino Yang Jiechi ha ricevuto Bassam Al-Salhi, l’inviato del presidente palestinese Abu Mazen.
Yang ha dichiarato che la Cina “plaude” all’accordo raggiunto da Israele e Hamas, offrendo aiuti di emergenza ai palestinesi della Striscia di Gaza.