Mario Belluomo ingegnere italiano originario di Catania, è stato rapito in Siria insieme a due colleghi di altra nazionalità. L’episodio è avvenuto nella zona costiera di Tartus: Belluomo lavora in una acciaieria di Latakia. A dare la notizia sono state fonti russe (gli altri due rapiti infatti sarebbero russi), poi confermate dal nostro ministero degli esteri che ha già attivato l’unità di crisi. Al momento non ci sono ancora notizie dettagliate su chi sia autore del rapimento e come esso sia avvenuto, tantomeno le condizioni dei tre rapiti. E’ intervenuto commentando il caso il ministro Terzi che ha sottolineato come in queste situazioni la priorità è mantenere il massimo riserbo per garantire l’incolumità dell’italiano rapito (“Anche in questo caso, in raccordo con tutte le strutture dello Stato coinvolte, stiamo lavorando con il massimo impegno e con la stessa dedizione con cui le nostre Ambasciate e Consolati quotidianamente prestano assistenza ai connazionali in difficoltà, anche in regioni e situazioni a rischio” ha detto). Ha aggiunto che la Farnesina è in contatto con “tutte le strutture dello Stato coinvolte, stiamo lavorando con il massimo impegno e con la stessa dedizione con cui le nostre Ambasciate e Consolati quotidianamente prestano assistenza ai connazionali in difficoltà, anche in regioni e situazioni a rischio”. Non è il primo italiano a essere rapito in Siria da quando è scoppiata la guerra civile: la scorsa estate toccò ad altri due tecnici che fortunatamente furono liberati senza conseguenze da parte dell’esercito lealista. Allora non si riuscì a capire chi esattamente aveva rapito i due italiani: probabilmente qualche gruppo di sbandati che approfitta della situazione di guerra civile che imperversa nel paese per compiere rapimenti e ricatti. Quasi certamente è andata così anche questa volta ma si è in attesa di aggironamenti. Al proposito il nostro ministero ha ricordato come dal novembre 2011 sia stato possibile liberare 27 italiani rapiti in vari teatri del mondo.
Uno si trova però ancora nelle mani dei rapitori: si tratta di Giovanni Lo Porto rapito in Pakistan ormai quasi un anno fa, il 19 gennaio 2011.