Le trattative per la liberazione dei due cittadini italiani rapiti in India si fanno sempre più complicate. L’ultimatum lanciato nei giorni scorsi dal gruppo maoista dell’Orissa che ha sequestrato la guida turistica Paolo Bosusco e uno dei suoi clienti Claudio Colangelo, è scaduto nella serata di ieri. I maoisti per ora tacciono, e sembra che il governo centrale abbia nel frattempo ordinato a New Dehli la sospensione dell’operazione Green Hunt, vale a dire il blocco delle attività militari contro i guerriglieri. I maoisti hanno però presentato una richiesta di riscatto divisa in 13 punti con cui si potrebbe arrivare alla liberazione dei due italiani: tra queste 13 richieste, c’è anche la liberazione di tre leader del Partito comunista dell’India, Subhashree Panda, moglie del leader dell’Orissa Sabyasachi Panda, Junus Pradhan e Gananath Patra, ma sembra che il gruppo maoista non abbia ancora risposto in nessun modo ai tentativi di trattativa per la liberazione di Bosusco e Colangelo. Un portavoce del governo dell’Orissa ha detto che «dopo aver aperto a un possibile dialogo sulle rivendicazioni da loro poste, i maoisti dovrebbero darci un segnale di flessibilità per poter procedere». Il presidente del Consiglio Mario Monti si tiene costantemente informato sulla vicenda, e ha fatto sapere di essere sempre in contatto «con il ministro degli Esteri Giulio Terzi che sta seguendo la situazione, attraverso le strutture del ministero, in contatto con l’India in tempo reale, minuto per minuto, e mi tiene informato». Anche il console italiano a Calcutta, Joel Melchiori, arrivato a Bhubaneswar, ha detto: «Speriamo che i rapitori accettino l’appello del governatore per rilasciare gli ostaggi». Riguardo il rapimento dei due italiani, il sito internet della televisione indiana Ndtv ha fatto sapere nei giorni scorsi che poco prima del sequestro i due turisti italiani stavano fotografando delle donne locali che si stavano bagnando in un fiume, in un’area tribale, azione vietata dalle autorità dello Stato indiano. Paolo Bosusco è nato a Condove, in provincia di Torino, ed è una guida turistica del luogo.
Da novembre gestisce un’agenzia di viaggi a Puri, la Orissa Adventurous Trekking, che organizza anche escursioni per conoscere le tribù interne della regione indiana. E proprio per questo motivo si è rivolto a lui Claudio Colangelo, 61enne di Roma, partito insieme alla guida turistica il 12 marzo scorso per una escursione di cinque giorni.