Nella serata di ieri media e televisioni locali diffondevano la notizia che Paolo Bosusco e Claudio Colangelo, i due italiani sequestrati in India il 14 marzo scorso da un gruppo maoista dello Stato dell’Orissa, erano stati rilasciati. La liberazione, la cui notizia sarebbe stata riferita alla stampa locale dalle autorità di polizia, sarebbe avvenuta alle 21.30 di ieri, ora locale, nell’area di Daringbadi, la stessa del rapimento, ma la Farnesina ancora non conferma. Il ministero degli Esteri italiano fa infatti sapere che sono in corso tutte le verifiche del caso e, costantemente in contatto con i familiari dei due cittadini rapiti, mantiene per il momento il massimo riserbo su una notizia probabilmente data con troppa fretta dai media locali, che questa mattina confermano che per il momento non c’è alcuna conferma della liberazione dei due italiani. Questa notizia fa infatti inevitabilmente pensare alla vicenda riguardante la cooperante sarsa Rossella Urru, rapita in Algeria e la cui liberazione è stata annunciata qualche settimana fa sempre dai media locali, ma poi presto smentita dalla Farnesina. Intanto quest’oggi sembra che il “chief minister” dello Stato indiano dell’Orissa, Naveen Patnaik, abbia presieduto una riunione della unità di crisi istituita dopo il sequestro di Colangelo e Bosusco, a cui hanno partecipato i principali collaboratori dello stesso Patnaik. I familiari dei due italiani restano però ancora con il fiato sospeso, in attesa di avere notizie più precise riguardo la loro presunta liberazione. «Abbiamo appena sentito la Farnesina – ha detto lo zio di Paolo Bosusco – ma non ci hanno dato conferme. Adesso abbiamo ancora più paura, perché quando comincia a girare la voce che sono stati liberati e poi non c’è certezza, tutto sembra ancora più complicato. Stiamo attaccati al telefono».  Paolo Bosusco è nato a Condove, in provincia di Torino, ed è una guida turistica del luogo. Da novembre gestisce un’agenzia di viaggi a Puri, la Orissa Adventurous Trekking, che organizza anche escursioni per conoscere le tribù interne della regione indiana.

 E proprio per questo motivo si è rivolto a lui Claudio Colangelo, 61enne di Roma, partito insieme alla guida turistica il 12 marzo scorso per una escursione di cinque giorni.