Si aprono spiragli sempre più concreti per un possibile accordo sulla questione del nucleare iraniano, che come si sa ha portato più volte alla minaccia di una guerra. Succedeva con il passato regime iraniano, quando un muro contro muro si era alzato tra occidente e Iran: per i primi si trattava di una minaccia militare, per i secondi di ingerenza nei propri affari interni. Adesso l’elezione del nuovo presidente iraniano ha aperto la via del dialogo. A Ginevra si stanno incontrando rappresentanti dei paesi occidentali e di quello iraniano, e le discussioni stanno andando così bene che lo stesso ministro degli esteri iraniano Zarif ha detto che è possibile un accordo già entro questa settimana. Si tratta dell’incontro cosiddetto “5+1” a cui prendono parte Stati Uniti, Regno Unito, Francia, Russia, China e Germania e ovviamente Iran. I sei paesi sono pronti a ridurre o a togliere molte delle dure sanzioni che da anni sono state poste in atto contro il governo di Teheran, in cambio della riduzione o dello stop della produzione militare nucleare. Non è contento dei colloqui il governo israeliano, che ritiene che l’accordo previsto sia in realtà un pessimo accordo. Come si sa Israele in passato era il target primario dell’Iran e ha minacciato più volte di distruggere gli impianti nucleari.