Alla disperata ricerca di un modo per poter avere diritto della tranche da 2,7 miliardi di euro di aiuti previsti nel piano dell’Unione europea, Bce e Fmi, il Portogallo ha varato una misura che sicuramente provocherà polemiche e proteste. Il governo ha infatti previsto una manovra che toccherà tutte le pensioni a partire da quelle di mille euro al mese. Questo accade dopo l’entrata in vigore del bilancio dello stato a cui adesso devono essere applicati diversi emendamenti perché è ancora da centrare l’obbiettivo del 4% nel rapporto tra deficit e PIl del 2013. Senza questo obbiettivo, niente aiuti economici. C’è infatti un buco pari a 390 milioni di euro lasciato aperto da una sentenza della Corte Costituzionale che ha bocciato la convergenza delle pensioni. Nel previsto taglio del 10% delle pensioni statali sopra ai 600 euro il governo ha pensato a un piano B. Attualmente, questo straordinario contributo prevede un taglio tra il 3,5 % e il 10 % delle pensioni superiori a 1.350 euro versati. Queste percentuali possono raggiungere il 40 % nelle pensioni oltre 7000 euro. I sindacati hanno ovviamente espresso il loro giudizio contrario, parlando di misure immorali contro le famiglie.