In dodici anni, dal tragico attentato dell’11 settembre, hanno incassato assegni di invalidità per centinaia di migliaia di dollari, senza però averne diritto. Per questo motivo la procura di New York ha accusato 106 persone, tra cui 80 tra agenti e vigili del fuoco, di aver sostenuto falsamente di soffrire di problemi fisici e psicologici dopo le operazioni di soccorso alle Torri Gemelle. Qualcuno, nella domanda di pensione, ha dichiarato anche di non poter più viaggiare e di non riuscire più ad avere nessuna relazione sociale. La realtà, però, era ben diversa: alcuni di loro sono stati scoperti a giocare ai casinò di Las Vegas, altri a fare voli in elicottero, altri ancora a insegnare arti marziali, il tutto con la complicità di medici e psicologi. Indignato il procuratore distrettuale di Manhattan Cyrus Vance, secondo cui molti degli imputati “hanno disonorato con il loro comportamento la squadra di emergenza a cui appartenevano e che ha servito eroicamente la città, a costo della vita o della salute”.