Una polemica che coinvolge il Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, il Ku Klux Klan e pure il fronte dei suprematisti bianchi. E tutti per una sorpresa definita “razzista” trovata in un ovetto Kinder che però non era commercializzata in America ma solo nel resto del mondo: che si sia trattato dello scherzo di qualcuno che voleva mandare un messaggio subliminale o di una clamorosa gaffe di produzione, la multinazionale ha dovuto immediatamente pubblicare un comunicato di scuse per l’inconveniente, spiegando però di non aver voluto assolutamente fare alcuna allusione, e chiedendo perdono se qualcuno si è sentito offeso per quel pupazzetto che ha un ciuffo biondo come l’inquilino della Casa Bianca e porta in mano gli spaghi di tre palloncini su cui sono impresse le tre K dell’organizzazione che dal 1800 propugna la superiorità della razza bianca. (agg. di R. G. Flore)
“RITIRATI DAL MERCATO”
Gli ovetti Kinder finiscono nella bufera a causa di una sorpresa che non è piaciuta ai clienti. L’oggetto della discordia è un pupazzetto venduto all’interno dell’ovetto di cioccolato più famoso al mondo, un giocattolino a forma di ovetto Kinder che ad un primo sguardo potrebbe sembrare normale, come quelli che per anni hanno accompagnato la nostra infanzia e che stanno accompagnando le nuove generazioni, ma studiandolo attentamente saltano subito all’occhio un paio di dettagli che hanno fatto storcere il naso a molti. Prima di tutto, l’ovetto in questione tiene in mano tre palloncini di colori differenti, e su ogni pallone c’è una lettera “k”. Di conseguenza si forma la parola KKK, che molti hanno associato al noto Ku Klux Klan, l’organizzazione di suprematisti bianchi degli Stati Uniti che ha imposto le proprie “leggi razziali” spesso e volentieri con la violenza nei confronti delle minoranze etniche.
OVETTI KINDER NELLA BUFERA
Un dettaglio che tra l’altro è stato scoperto al di fuori degli Stati Uniti visto che negli USA gli ovetti sono venduti senza sorprese all’interno, e numerose segnalazioni sono state rese pubbliche sui social dalla Russia, Israele, Australia e molte altre nazioni. Il secondo dettaglio è che il pupazzetto raffigurante l’ovetto Kinder, come potete notare dalla foto qui sopra, è dotato di un vistoso ciuffo biondo che a molti ha ricordato la famosa pettinatura del presidente Donald Trump. Ecco che quindi l’associazione Trump, Ku Klux Klan ha fatto gridare allo scandalo, e molti l’hanno vista come uno scherno nei confronti del presidente degli Stati Uniti, mentre altri l’hanno interpretata come una sua sorta di “sponsorizzazione” nel mondo dello stesso commander in chief. Lo scandalo si è diffuso in maniera così capillare che la Ferrero ha dovuto fare marcia indietro, diramando un comunicato di scuse: «Non volevamo assolutamente fare alcun riferimento al Ku Klux Klan – si legge – e ci scusiamo davvero con chi si è sentito offeso. Il pupazzetto in questione era in edizione limitata in quanto prodotto in occasione del cinquantesimo anniversario di Kinder, abbiamo già interrotto la produzione e tramite il servizio clienti è possibile cambiare quelli già trovati negli ovetti con altri giochini a scelta».