Da Gatwick a Heathrow: caos nei cieli di Londra. Anche il principale aeroporto londinese è stato bloccato per l’avvistamento di droni vicino alla pista che potevano mettere a rischio la sicurezza dei voli. Lo scalo ieri pomeriggio è stato bloccato per quasi due ore, mentre partivano le indagini. L’intelligence americana è convinta che gruppi terroristici come Isis o al Qaeda si stiano attrezzando per usare i droni allo scopo di condurre attentati nelle città, negli aeroporti e nei grandi eventi a cielo aperto, come concerti o eventi sportivi. Le autorità britanniche hanno acquistato la tecnologia israeliana C-UAS del Drone Dome per individuare gli apparecchi ed eliminarli, ma potrebbero essere di fronte ad un problema più grande. L’Isis negli ultimi tempi ha diffuso finti poster di attacchi con droni a New York e Parigi. Il pericolo per gli esperti è reale. «La minaccia dei droni sta costantemente aumentando», ha dichiarato il 10 ottobre scorso il direttore dell’FBI Christopher Wray in un’audizione davanti al Senate Homeland Security and Government Affairs Committee. «I droni verranno impiegati per facilitare attacchi negli Usa contro obiettivi vulnerabili, come gli eventi di massa», aggiunse. Per lanciare un allarme pubblico di questo tipo, l’FBI deve avere informazioni dettagliate a riguardo. Nel 2012 fu sventato il piano di Rezwan Ferdaus che cercò di colpire Pentagono e Capital Hill con questi apparecchi. (agg. di Silvana Palazzo)
DRONE A HEATHROW, MISTERO SUI RESPONSABILI
Il mistero dei droni in volo sul cielo di Londra sta diventando al tempo stesso appassionante e inquietante. I rischi per l’aviazione civile sono evidenti, ma le autorità britanniche non sono riuscite ancora a individuare i responsabili. Dopo quanto accaduto a Gatwick, dove il passaggio di droni non identificati né tantomeno autorizzati aveva portato al blocco di oltre 1000 voli, anche a Heathrow si è vissuta un’ora di grande preoccupazione. Soprattutto, le autorità non riescono a capire quale possa essere il movente di chi fa volare i droni sugli aeroporti inglesi, se si tratti di semplice vandalismo o sabotaggio, oppure se ci possa essere un legame con qualche malaugurata azione terroristica. Di sicuro le indagini saranno intensificate ora che il fenomeno sembra esteso a più scali londinesi. (agg. di Fabio Belli)
TORNA LA PAURA DOPO GATWICK
Torna la paura nel cielo di Londra. Dopo il caos scoppiato nei giorni di Natale all’aeroporto di Gatwick, quello di Heathrow è stato “bloccato” dopo l’avvistamento di un drone non identificato in prossimità dello spazio aereo della struttura. Le partenze dei voli sono state sospese per circa un’ora stasera nel principale scalo della capitale britannica. «Rispondiamo a una segnalazione di un drone a Heathrow e lavoriamo da vicino con la polizia londinese per impedire ogni minaccia alla sicurezza operativa. In via precauzionale abbiamo sospeso le partenze durante le indagini», l’annuncio dell’aeroporto, il primo in Europa per numero di passeggeri, su Twitter prima che ne venisse annunciata la ripresa. Poco prima delle 18 locali (le 19 in Italia) è scattato lo stop. La portavoce della struttura si è scusata con i passeggeri per «i disagi arrecati». Scotland Yard intanto ha confermato di aver avviato un’indagine dopo aver ricevuto alcune denunce. «Nostri agenti stanno ora investigando queste denunce insieme con i colleghi (della polizia aeroportuale) di Heathrow».
LONDRA, DRONE A HEATHROW: I CASI PRECEDENTI
Per un caso analogo, che è rimasto non chiarito, a dicembre c’era stato lo stop totale dei voli per due giorni all’aeroporto di Gatwick, il secondo scalo londinese e ottavo più frequentato in Europa. In tutto in pieno periodo natalizio erano stati cancellati circa mille voli e 140mila persone rimasero a terra. L’allarme era scattato il 20 dicembre, quando due dispositivi volanti non identificati furono avvistati attorno alle 22 italiane del giorno precedente. Il 22 dicembre due persone erano state arrestate, marito e moglie, rilasciati il giorno dopo con tante scuse. Per mancanza di indizi concreti, è stata esclusa sin da subito la pista del terrorismo, così quella di una potenza ostile, che in molti erano già pronti a identificare a prescindere con la Russia. Il caso si era trasformato in un mezzo flop per le autorità britanniche. La direzione aeroportuale arrivò a mettere sul piatto una taglia da 50mila sterline per chi fosse stato in grado di individuare i manovratori del drone.