31 agosto 2022. Si torna al cinema. Chissà che sia la volta buona…
La pandemia ha fatto di tutto per spazzare via quel rimasuglio di desiderio di “sala grande”. Aggredito da virus letali, da leggi severe, da obblighi di mascherina, da paure relazionali e, più di tutti, dal comodo divano di casa (con accesso illimitato alle storie di Netflix & Co.), il cinema comatoso ha provato a resistere. È sparito dalla circolazione per più di un anno. E per più di un anno si è fatto vedere poco, con qualche modesta cartuccia da sparare in direzione del grande pubblico.
Oggi però si apre ufficialmente la prima Mostra del Cinema di Venezia. È la 79esima della storia, la prima d.C. (dopo Covid). La prima con una grande responsabilità a gravare sulle proprie spalle: quella di convincere il mondo intero che il cinema vale, che è insostituibile, ed è ancora vivo. Che il cinema non è per i boomers, né per i soli appassionati, né per i feticisti del passato.
Il cinema è uno spettacolo. Per tutti. Un vero antidoto contro la povertà mentale, un concentrato di emozioni e riflessioni con una qualità e una potenza a tratti inarrivabile rispetto a quanto si può vedere sul piccolo schermo.
Ed è ancora vivo, nonostante tutto. E forse può riprendersi proprio a Venezia, con 23 succose anteprime in Concorso e una giuria di tutto rispetto. A presiederla è la strabiliante Julianne Moore (premio Oscar per Still Alice), affiancata da sei titolate personalità, perlopiù sconosciute al grande pubblico.
Si torna in sala, a Venezia, e si torna per le strade del Lido, a caccia di autografi, facce da film, selfie, gossip e feste notturne.
La Venezia dei primi di settembre è un multiforme “carnevale” di storie, esperienze e persone che ruotano attorno alle molte anime della Mostra del cinema (oltre che alla città e alle sue meraviglie di sempre).
Qui a Venezia, fino al 10 settembre, c’è la Mostra dei giornalisti, con l’ambito privilegio di un posto in sala quasi assicurato e del contatto diretto con le star in vetrina.
C’è la Mostra del pubblico cinefilo che, come nei più ricercati concerti “riempi stadio” cerca di accaparrarsi online i biglietti per l’anteprima di quei film che non puoi perderti.
C’è poi la Mostra dei curiosi, quelli che ogni giorno, verso l’ora del tramonto, si accalcano davanti alle transenne che guardano alla Sala Grande dell’isola del cinema. Quella del lunghissimo red carpet, dove prima o poi le star si concedono. È proprio da lì che migliaia di persone consumano GB di memoria del cellulare per certificare al mondo la loro fiera presenza, la loro gioia di esserci, il loro smisurato privilegio che li fa un po’ influencer.
C’è la mostra di chi arriva e ci rimane 10 giorni, quella di chi ci viene solo quando vale la pena. Quella di chi tocca, scatta, e fugge.
C’è la mostra dei veneziani che borbottano, quella degli italiani che gongolano di passione e quella degli stranieri che mangiano, e mangiano, e mangiano.
C’è la mostra dei Grand Hotel, quella delle seconde case, quella degli ostelli belli e quella dei campeggi.
C’è la mostra di chi tira tardi, consumandosi tra il glamour dei parties. E quella di chi va a letto presto, per arrivare riposato alla maratona filmica del giorno dopo.
E poi c’è la Mostra delle Star: magnetici catalizzatori degli sguardi di tutti, imperatori per un attimo, per una stagione o per sempre. Sono loro i protagonisti, quasi più che i loro film, dei giorni che passano in laguna. Sfoggiano smisurata eleganza, con abiti da urlo, sempre e comunque. Star di un cinema che diventa subito web. Anche loro, ne siamo certi, sono fieri di esserci perché Venezia è Venezia. E Venezia è l’Italia. E questo fa ancora la differenza nel mondo.
Se questo assaggio non vi è bastato, seguiteci in questi giorni di fine estate. O, se preferite, venite con noi in sala. Tra i personaggi più attesi ci saranno Julianne Moore, Hugh Jackman, Colin Farrell, Penelope Cruz, Tilda Swinton, Cate Blanchett, Casey Affleck, Catherine Deneuve (che riceverà il Leone d’Oro alla Carriera) e ancora Harry Styles e Timothée Chalamet.
Tra i film, si guarda con curiosità alle opere di Noah Baumbach (“White Noise”, film di apertura), Alejandro Inarritu (con il film girato in Messico, intitolato “Bardo”), Luca Guadagnino (con l’horror “Bones And All”, interpretato da Chalamet), Paul Schrader (che presenta “Master Gardener” con Joel Edgerton e Sigourney Weaver), Emanuele Crialese (con “L’immensità”, protagonista Penelope Cruz), Darren Aronofsky (con “The Whale”, con Brendan Fraser), Martin McDonagh (regista di “Tre manifesti a Ebbing”, che presenta “The Banshees Of Inisherin”), Paolo Virzì (con “Siccità”, con Silvio Orlando e Valerio Mastrandrea) e infine Lars Von Trier (con la serie “Riget Exodus”) e molti altri. Non vediamo l’ora di raccontarveli.
— — — —
Abbiamo bisogno del tuo contributo per continuare a fornirti una informazione di qualità e indipendente.