La recente pubblicazione statistica “Finanza pubblica, fabbisogno e debito” diffusa dalla Banca d’Italia certifica che il nostro debito pubblico ha raggiunto il nuovo record di 2.439 miliardi di euro. Non c’è niente da fare, in qualsiasi situazione, qualsiasi sia la congiuntura internazionale o qualsiasi sia il colore politico del Governo, il debito continua ad aumentare.Ma non si tratta di un problema italiano, di un malcostume italiano, come tanti soloni dell’economia cercano di far credere: il problema è strutturale, tanto che la stessa situazione si riscontra a livello mondiale. Anche il quel caso ritroviamo un debito totale sempre crescente, arrivato recentemente alla cifra mostruosa 250mila miliardi di dollari. E per la fine dell’anno si prevede arrivi a 255mila miliardi.
Questa è l’ovvia conseguenza di una distorsione collettiva, innestata a livello globale presso tutte le banche centrali: la distorsione è quella di creare moneta e metterla nei passivi di bilancio. La conseguenza ovvia è che tutta la moneta creata è debito, tutte le banconote e tutti i conti correnti nascono da un debito che è impagabile. Il cuore del problema sta nel fatto che tale debito è pari alla moneta creata (e che può essere restituita per saldare il debito), ma gli interessi che porta ogni debito non corrispondono a nessuna moneta creata. E così gli interessi impagabili diventano nuovo debito portatore di nuovi interessi impagabili. Tutto questo meccanismo infernale potrà risolversi con una catastrofe finanziaria nel momento in cui a livello globale tutti richiederanno di saldare i debiti scritti sulla carta e finora mai riscossi.
Cosa faranno a quel punto le banche centrali, cioè le stesse che hanno fomentato il problema? Lo stanno già facendo, accumulando oro fisico in cambio della carta chiamata moneta e creata da loro stesse. Infatti, gli acquisti di oro fisico delle banche centrali sono giunti a nuovi record, come mai prima successo, se non oltre cinquanta anni fa. Sto parlando di acquisti di oro fisico, non di derivati sul prezzo dell’oro. Infatti, il prezzo dell’oro non ha subito scossoni, nonostante gli imponenti acquisti. Anzi, proprio il fatto che il prezzo rimane sostanzialmente stabile (anche se in leggero rialzo sul medio periodo) permette che sia un’ottima occasione di acquisto.
Ma c’è un altro aspetto davvero interessante riguardo il mondo bancario. Si stanno muovendo per gestire in modo significativo, se non esclusivo, il mondo delle criptovalute. Si tratta di un mondo ancora per la maggior parte non regolamentato e quindi assai permeabile alla manipolazione esterna e c’è chi ha ipotizzato che dietro ai cali del Bitcoin vi sia proprio il sistema bancario, che non desidera far emergere un sistema concorrente. Ma non ci si può limitare all’influenza opprimente di un possibile concorrente, quando questo si fonda su una tecnologia superiore. Allora il comportamento tipico di chi è più grosso è quello di acquisire e incorporare quella tecnologia. E in questo senso i segnali sono ormai numerosi.
Hanno iniziato un anno fa circa, quando i grossi broker per il trading hanno sempre più diffuso la possibilità per i propri clienti di acquistare e vendere Bitcoin e le altre principali criptovalute. Poi vi sono i test sempre più diffusi, di cui si viene a sapere solo dopo che sono stati realizzati, di banche o istituzioni bancarie che hanno testato con successo un nuovo sistema di pagamento basato sulla blockchain, il motore delle criptovalute.
Ora c’è una novità: le banche della Germania chiedono la realizzazione di una valuta digitale europea. La richiesta ufficiale arriva dall’Associazione delle banche private tedesche, che ha pubblicato un lungo articolo sul proprio sito web che, partendo da Libra, arriva fino all’euro digitale. In altre parole richiedono che l’euro possa circolare su una struttura che utilizzi la tecnologia software blockchain che renda stabile e sicuro il sistema di trasmissione del denaro. Ovviamente questo è positivo: è sempre un bene quando, invece che combattere ottusamente una novità tecnologica, si tenta di acquisirla e utilizzarla. Ma questo non risolve automaticamente i problemi del passato. L’illusione di scavalcare i problemi attuali spostando la propria attenzione e il proprio impegno su una nuova tecnologia è pericolosa come è pericoloso costruire un nuovo palazzo sulla sabbia. Rischia di crollare tutto, all’improvviso, senza capire quale sia la ragione, nonostante la nuova tecnologia.