Efraim Inbar, docente all’università Bar-Ilan, presidente del Jerusalem Institute for Strategy and Security ed ex consigliere di Netanyahu, ha riflettuto sul conflitto tra Israele e Hamas sulle pagine del Foglio, riflettendo sugli esiti della guerra e sul futuro della Striscia di Gaza. In quanto israeliano, si dice preoccupato “per gli ostaggi“, soprattutto perché dopo la fine della tregua “non ci sono scambi sul tavolo e abbiamo poche settimane davanti”.



“Hamas”, evidenzia inoltre Inbar, “è molto popolare fra i palestinesi“, al punto che dopo aver ottenuto la maggioranza di governo nel 2005, secondo un sondaggio fatto a settembre la sua popolarità è salita “al 60% nei territori palestinesi”. Circostanze, queste, che rendono “il day after a Gaza non molto realistico” per Israele, mentre “l’Autorità palestinese non sa cosa fare e neanche gli egiziani vogliono la Striscia”. Insomma, in altre parole “niente di buono verrà da Gaza dopo Hamas”, ma sarà imperativo “prevenire l’ingresso di armi” perché sicuramente “dopo 16 anni di continui attacchi contro la popolazione, la presenza di un’entità terroristica lungo il confine di Israele non è più tollerabile”.



Inbar: “In UE troppi governi antisemiti che appoggiano Hamas”

Per Inbar è, inoltre, evidente che “Hamas non vuole negoziare. Sa che non può ottenere un cessate il fuoco definitivo e gli ostaggi sono la sua assicurazione”, mentre sottolinea che l’organizzazione è sotto il controllo “dell’Iran, sostenuto da Russia e Cina” che hanno l’obiettivo di “spingere gli Stati Uniti fuori dal Medio Oriente. L’Iran vuole la fine di Israele anche perché riconosce che è l’unico stato nella regione che può impedire l’egemonia iraniana”.



“Hamas”, avverte Inbar, “rappresenta un’ideologia islamica radicale che si oppone totalmente alla civiltà occidentale e nega il diritto all’esistenza di uno stato ebraico” che con “i suoi messaggi popolari giunge alle orecchie dei palestinesi” aumentandone l’influenza. L’unica alternativa per Israele “è eliminare le risorse militari accumulate dai terroristi per lasciarlo innocuo per il momento”, ma a causa delle sue numerose cellule dormienti “la lotta contro qualsiasi presenza occidentale continuerà indefinitamente”. Da parte di Inbar è arrivata, però, anche un’accusa nei confronti dell’Europa, i cui “governi antisemiti hanno perso la bussola morale e di fatto sostengono Hamas perché continui a governare su Gaza”, mentre ciò che sta facendo Israele combattendoli “farà anche un grande favore al mondo civilizzato”.