Il sisma di magnitudo 5.9 che ha sconvolto la provincia di Modena nella notte tra sabato e domenica non ha lasciato indifferente un’azienda come la Ferrari che da oltre ottant’anni è vicina di casa di tutti gli abitanti della zona. Il terremoto si è portato via sette vite, ha causato una cinquantina di feriti e costretto circa 6.500 persone a dover abbandonare in fretta e furia la propria abitazione. Sono crollati edifici storici e chiese, oltre a fabbriche e capannoni industriali che adesso rischiano di far perdere il lavoro a migliaia di persone. Una di queste fabbriche è la fonderia Scacchetti di San Felice sul Panaro, uno dei comuni più colpiti dal sisma, le cui strutture sono state danneggiate dal terremoto. L’azienda è uno dei fornitori della Casa di Maranello e, dopo il terremoto, ha dovuto a malincuore comunicare che il suo lavoro non sarebbe potuto continuare. La Ferrari, una volta stabilito che i danni subìti dalla fonderia non potevano essere risanati in breve tempo, ha scelto di non cambiare fornitore. Anzi, insieme alla Scacchetti è partita alla ricerca di altre fonderie della zona che potessero prendersi carico di determinate lavorazioni, mentre per altri incarichi la Ferrari ha provveduto in tempi strettissimi a trasferire temporaneamente a Maranello le attrezzature su cui parte degli addetti della fonderia Scacchetti potrà adesso continuare a lavorare. Una volta che il sito di San Felice sul Panaro verrà ricostruito, tutto potrà allora tornare alla normalità. La Ferrari promette anche altri interventi che possano in un futuro non lontano dare una mano alla popolazione modenese colpita dal terremoto, restando attualmente in contatto con la Provincia e le autorità locali per cercare di individuare al meglio le maggiori criticità a cui destinare future risorse provenienti da diverse iniziative della Casa di Maranello. A quel punto la “macchina” Ferrari potrà essere nuovamente messa in moto attraverso delle raccolte fondi o la vendita di oggetti appartenenti ai piloti di Formula 1 attraverso specifiche aste benefiche. La Ferrari non è ovviamente nuova a iniziative del genere, messe in campo anche a seguito dello tsunami in Giappone e del sisma in Abruzzo: nel primo caso, oltre alla raccolta fondi, la Casa di Maranello aveva messo all’asta un muso utilizzato in occasione del Gran Premio d’Australia, recante sul supporto dell’ala anteriore la bandiera nipponica sormontata da una scritta Forza Giappone.
Inoltre i due piloti della “Rossa”, Fernando Alonso e Felipe Massa, avevano incontrato presso i box della Scuderia una famiglia rimasta gravemente colpita dallo tsunami. A seguito del terremoto in Abruzzo, invece, dopo aver raccolto centinaia di migliaia di euro in favore della popolazione, la Ferrari aveva messo all’asta una F430, il cui contributo è stato interamente devoluto per la ricostruzione della regione.