I suoi cofani funebri sono acquistati in tutto il mondo, dall’Australia alla Russia, e tra i motivi per cui si distingue a livello internazionale ci sono prodotti di alta qualità costruiti in legno massello e una speciale linea di feretri ecologici all’insegna del logo “Legno is Green”. La Scacf Spa è nata nel 1966 come bottega di paese, vicino a San Giustino in provincia di Perugia, e oggi ha 110 dipendenti e vende tra 65mila e 70mila cofani l’anno. Ilsussidiario.net ha intervistato Michela Sgoluppi, responsabile Marketing e Qualità dell’azienda.
Come è iniziata l’avventura della Scacf Spa?
La nostra azienda è nata da mio nonno Renato Sgoluppi e dal suo socio Armando Pecorari, con sede in un piccolo paese della Valtiberina. Tutto è partito come una piccola bottega con due dipendenti.
Come vi siete sviluppati nel tempo?
Ci siamo ingranditi e dalla piccola bottega di paese siamo diventati un’impresa con 110 dipendenti nella zona industriale di San Giustino. Ci estendiamo su un’area di 70mila metri quadrati, di cui 35mila coperti. In un anno vendiamo dai 65mila ai 70mila cofani.
Con il tempo avete dovuto affrontare delle difficoltà legate alla crisi?
Sono le stesse difficoltà, le stesse condizioni, gli stessi problemi che ci sono su tutti i mercati. Combattiamo quindi tutti i giorni.
Quali risposte avete deciso di dare?
Abbiamo puntato sulle energie alternative, installando un impianto fotovoltaico che ci permetterà di coprire il 90% del fabbisogno. Inoltre abbiamo investito su una linea di prodotti ecologici, per rispondere adeguatamente a nuove e più evolute richieste della società contemporanea e per differenziarci rispetto alla concorrenza, sull’industrializzazione dei processi e prodotti, sulla pubblicità e su una comunicazione utile ad affermare il nostro marchio anche all’estero per trovare nuovi mercati e nuovi clienti.
Qual è il processo di lavorazione dei vostri feretri?
Li realizziamo tutti in legno massello. Acquistiamo il materiale dalle segherie, lo portiamo in azienda in parte già essiccato e in parte lo essicchiamo nei nostri capannoni. Da lì inizia la produzione del semi-lavorato con le prime tavole per la costruzione del cofano funebre, quindi passiamo alla fase di montaggio e infine alla finitura, verniciatura e spedizione al cliente. A marzo 2012 abbiamo realizzato anche una linea ecologica, sotto il logo “Legno is Green” che abbiamo presentato in fiera e che comprende due modelli di cofani funebri rispettosi dell’ambiente. Il primo è totalmente in legno senza verniciatura e il secondo è verniciato ad acqua.
Quali sono le principali difficoltà nella realizzazione di un cofano funebre?
In primo luogo occorre rispettare il regolamento di polizia mortuaria, adeguandosi a determinati canoni per motivi igienici. Si tratta inoltre di cofani in cui il livello di finitura di legname e verniciatura è molto elevato.
Differenziate anche i prodotti sulla base delle diverse esigenze di prezzo?
Abbiamo diversi tipi di linee di prodotto che ricoprono tutte le fasce di clientela possibile, da quella più economica a quella più elevata.
In quale area geografica avete i vostri clienti?
In tutta Italia e in numerosi Paesi stranieri come Francia, Belgio, Svizzera, Australia e Russia. Le aziende italiane che producono cofani funebri sono leader nel mercato estero. E’ un prodotto che in Italia è ancora di alta qualità, e le comunità cattoliche in Australia si servono principalmente di cofani provenienti dal Bel Paese. I nostri clienti stranieri ci incontrano durante le fiere internazionali, una delle quali si tiene a Bologna e in occasione della quale partecipano delegazioni di altre nazioni.
Immagino che trasportare un cofano fino in Australia abbia un costo elevato …
E’ la dimostrazione di quanto i prodotti made in Italy continuino ad attrarre clienti in tutto il mondo. E’ una qualità in più riconosciuta anche all’estero.
Qual è la caratteristica sono più importante per un imprenditore che lavora nel settore della produzione di cofani funebri?
La capacità di realizzare un prodotto di qualità con un costo adeguato. In questo settore, a differenza di altri, è meno rilevante l’attività nel campo dell’innovazione e della ricerca. Misure e materiali infatti sono definiti nel dettaglio dal regolamento di polizia mortuaria.
(Pietro Vernizzi)