Solo nel 2013, tra fallimenti e liquidazioni volontarie, hanno chiuso circa 111mila imprese, il 7,3% in più rispetto all’anno precedente. Sono i drammatici dati che emergono da uno studio Cerved consultato dall’Ansa. L’anno che si è da poco concluso è stato uno dei più duri della crisi economica: i fallimenti sono stati più di 14mila (12% in più rispetto al massimo toccato nel 2012), mentre i concordati preventivi hanno fatto registrare un aumento del 103%. Il fenomeno riguarda tutti i settori e tutte le aree del Paese, coinvolgendo anche quei segmenti e quelle zone che due anni fa avevano mostrato timidi segnali di ripresa. Un altro record riguarda le liquidazioni volontarie, una fase che nel 2013 hanno vissuto ben 94mila aziende (5,6% in più rispetto all’anno precedente), mentre a livello territoriale l’aumento più marcato si registra in Emilia Romagna (+25%) e in Trentino Alto Adige (+21%). Male anche le regioni del Centro (+13% di fallimenti), soprattutto in Toscana (+18%) e nel Lazio (+13%), e quelle del Sud (+10%): in questo caso la regione più colpita è la Sicilia (+27%). I fallimenti sono in netto aumento anche in Lombardia (+12%) e in maniera meno marcata in Piemonte (+2%). Le uniche regioni in cui si registra un calo sono la Liguria (-8%) e la Valle d’Aosta.