La produzione industriale dell’Italia nel mese di aprile ha registrato un dato positivo, con un aumento dello 0,7% su marzo e dell’1,6% rispetto ad aprile 2013 È quanto emerge dagli ultimi dati Istat, secondo cui il rialzo annuo è il più alto dall’agosto 2011. È sempre di ieri il dato Ocse secondo cui stando al superindice di aprile l’italia è l’unico ad accelerare tra i Paesi del G7. Anche se l’Istat ha confermato il -0,1% del Pil dell’Italia nel primo trimestre. Ne abbiamo parlato con il professor Francesco Forte, ex ministro delle Finanze.



I dati Istat e Ocse sono il segno di una ripresa?

La ripresa c’è, è certa e ha bisogno di essere rafforzata. Ci sono debolezze nel settore dei beni d’investimento, ma ci sono anche dei miglioramenti in certi settori connessi all’esportazione. Poiché in marzo c’era stata una discesa dell’indice, questa potrebbe rappresentare una correzione con un piccolo rimbalzo in avanti oppure il segnale di una ripresa effettiva. È troppo presto per dire quale delle due tendenze sia in atto, perché di solito per comprendere una tendenza occorrono tre dati. Siccome il dato di marzo era negativo e quello di aprile è positivo, finora la somma dà esito a una timida soddisfazione. Dovremo ancora aspettare prima di poter dire che avremo una ripresa robusta. A mio parere la ripresa sarà scarsa, in quanto la politica economica non ha creato stimoli. Può darsi che l’Italia sia più competitiva perché sta facendo degli aggiustamenti e degli sforzi che non emergono dai dati ufficiali.



Nel frattempo dal superindice Ocse emerge che ad aprile l’Italia è l’unica ad accelerare tra i G7. Di che cosa è segno questo dato?

L’Italia migliora rispetto a una situazione di partenza che è di declino. In aprile il nostro Paese accelera, però si tratta di un recupero e non di un ulteriore aumento rispetto al mese precedente. Bisognerebbe quindi confrontare le nostre performance con quelle degli altri Paesi del G7 nel mese di marzo. Dato che il ministro Padoan prima si trovava all’Ocse, mi sembra che semplicemente chi lo ha sostituito nel suo ufficio statistico gli abbia fatto un piacere. Questo dato però non vale molto, perché l’Ocse può semplicemente osservare che l’Italia ha recuperato rispetto al mese precedente. La buona notizia è che non abbiamo una tendenza al declino, ma è presto per parlare di tendenza al rialzo. È vero che l’Italia è l’unica che ha accelerato, ma a marzo gli altri non avevano registrato un declino. La Germania nei mesi scorsi aveva rallentato la sua crescita, ma non aveva avuto un andamento negativo, e lo stesso vale per la Spagna. L’Italia prima nel complesso andava peggio del resto dei Paesi del G7, e quindi può darsi che ora il distacco dagli altri si sia ridotto, ma non che ci troviamo in una crescita robusta.



In che modo Renzi può favorire una crescita del Pil con le sue riforme?

Le riforme di Renzi per ora non puntano a una crescita del Pil. Le riforme riguardano i contratti a termine, soprattutto per le attività stagionali e il turismo, e servono quindi piuttosto a conservare quanto c’è già. Il resto delle riforme deve invece ancora venire. Ciò di cui c’è soprattutto bisogno per rilanciare l’economia è una politica degli investimenti, una riduzione dei costi delle imprese, e quindi l’operazione non modifica il quadro. Per ora non c’è una politica della crescita, lo ha osservato anche l’Ue. Affidare la politica della crescita agli 80 euro non basta e bisognerebbe fare di più.

 

(Pietro Vernizzi)