Come annunciato, lunedì 12 dicembre i sindacati scendono in piazza contro la Manovra anti crisi del governo Monti. La novità è che si tratterà di uno sciopero unitario: Cgil, Cisl e Uil tornano insieme come ai vecchi tempi, dopo che in un primo momento si era parlato di manifestazioni separate, con la Cgil per conto suo. Invece i tre segretari Susanna Camusso, Raffaele Bonanni e Luigi Angeletti si sono accordati per dare più forza alla loro protesta di riunirsi sotto la stessa bandiera: quella che critica in modo deciso le riforme previste dall’esecutivo Monti. Era da tre anni che i sindacati non riuscivano a trovare un accordo per manifestare unitariamente: le maggiori divisioni infatti c’erano state relativamente alla trattativa con la Fiat. Fino a pochi gironi fa per lunedì era previsto uno sciopero di due ore di Cisl e Uil mentre la Cgil ne aveva programmato uno di quattro ore per conto suo. Per la Cgil in particolare, come diffuso nei giorni scorsi, questa manovra non è equa perché colpisce i redditi più bassi, contrae i consumi, accentua la recessione e crea nuova disoccupazione. Il sindacato inoltre chiede al governo discontinuità con il coraggio di far proprio lo slogan “chi ha di più deve pagare di più”. Intervenendo ieri sera, il ministro del welfare si era detta possibilista rispetto alla richiesta del sindacato di lasciare l’indicizzazione per le pensioni medio basse che invece la riforma ha eliminato. Solo tre ore di sciopero comunque, forse per venire incontro alla situazione di crisi che attraversa il Paese, con presidi previsti anche davanti a Camera e Senato, fino alla conclusione dell’iter parlamentare di approvazione della manovra. A giustificazione della loro protesta, i tre sindacati hanno diffuso una nota in cui spiegano di essere preoccupati per le conseguenze della manovra economica sui lavoratori dipendenti e sui pensionati. Si dicono anche preoccupati per le prospettive di sviluppo del Paese e chiedono di incontrare il governo per discutere i problemi che la manovra può causare e chiedere i cambiamenti ritenuti necessari. I sindacati inoltre sollecitano i partiti politici a presentare emendamenti comuni nel corso della discussione parlamentare, mentre da parte loro già oggi presenteranno emendamenti nel corso dell’audizione alle commissioni bilancio di Camera e Senato.
Parlando ieri al programma di Bruno Vespa, Mario Monti ha già fatto intendere che cambiamenti alla manovra possono essere molto piccoli, di fatto lasciando intendere che non è possibile ritoccare argomenti come la riforma previdenziale.