La commissione lavoro della Camera ha approvato all’unanimità (solo il deputato del Pdl Giuliano Cazzola non ha partecipato) un emendamento alla legge di stabilità che allarga le garanzie per i cosiddetti esodati (i lavoratori over 50 che, dopo aver lasciato il posto di lavoro convinti di poter andare in pensione, a causa della legge sopraggiunta sono rimasti privi di salario e pensione) e che prevede tra le coperture anche un contributo di solidarietà del 3% per la parte di reddito che supera i 150mila euro. La proposta è passata nonostante il governo avesse espresso parere negativo per ragioni di copertura finanziaria e adesso dovrà essere esaminata dalla commissione Bilancio di Montecitorio. L’emendamento porta come prima firma quella di Silvano Moffa. è stato sottoscritto da tutti gli altri capigruppo e ha incassato il sì unanime della commissione Lavoro della Camera, fatta eccezione per Giuliano Cazzola del Pdl, il quale ha fatto sapere di aver presentato una proposta diversa che non avrebbe bisogno di nuovi fondi: “Io – ha detto – gioco sui risparmi e affido a un decreto del presidente del Consiglio la possibilità di destinare eventuali risparmi a una serie di categorie. Loro invece creano diritti soggettivi”. Alla vigilia dell’incontro a palazzo Chigi con il segretario del Pd Pier Luigi Bersani (l’ultimo dei confronti tra il premier e i leader dei partiti di maggioranza), il presidente del Consiglio ha fatto sapere in conferenza stampa che “qualunque governo ci sia, dovrà come gli altri muoversi all’interno delle regole e delle politiche decise nell’ambito dell’Unione Europea e che impegnano governi di qualunque colore e qualunque Paese”. I partiti sono dunque avvertiti: anche dopo il voto, il programma Monti dovrà essere rispettato. Al termine dell’incontro con il premier, Pier Luigi Bersani ha fatto sapere di aver trovato “Monti disponibile a correzioni sulla legge di stabilità: il governo è affezionato ai saldi come tutti noi, e vuole dare qualche segnale sul cuneo fiscale”. Le modifiche richieste dal Pd ( in particolare su scuola e fisco) “sono possibili con questi saldi”, ha detto Bersani, sottolineando comunque che “questo governo, con tutti i difetti che avrà, sta cercando di porre rimedio a decisioni prese dal governo precedente, come il pareggio di bilancio nel 2013, e non è facile per nessuno”.
Il segretario del Pd ha spiegato che “quando si parla di numeri, bisogna vedere a che categorie di numeri ci si riferisce perché se si guarda solo all’Irpef ci possono essere certe percentuali ma se si considerano le detrazioni e l’Iva i conti cambiano”.