In un’intervista a Il Corriere della Sera, Giuliano Poletti ribadisce che il Governo procederà a una riforma delle pensioni a settembre, introducendo non solo la flessibilità, ma anche un sistema che favorisca la staffetta generazionale, molto richiesta, ha spiegato il ministro, dalle aziende. Poletti ha anche assicurato che verranno trovate le risorse per questi interventi, anche se dovranno essere fatti non pochi sforzi in tale direzione.
Gli esodati sono pronti a scendere in piazza. La rete dei comitati degli esodati ha infatti indetto una manifestazione a Roma per giovedì 28 maggio. Questo per evidenziare che ci sono almeno 49.500 persone che non sono state coperte dai sei provvedimenti di salvaguardia. Cittadini per cui sarebbe utile procedere alla settima salvaguardia già in discussione alla Camera.
Non si placano le polemiche sulla sentenza della Consulta, che ha bocciato il blocco delle indicizzazioni obbligando l’Inps a rimborsare i pensionati penalizzati dalla misura introdotta dal governo Monti nel 2011, sottraendo risorse ad una possibile riforma delle pensioni. Il segretario generale della UIL, Carmelo Barbagallo, intervistato da Maurizio Belpietro nella trasmissione “La telefonata”, è tornato sul cosiddetto bonus Poletti, con cui ad agosto verranno rimborsati, solo parzialmente, i pensionati, chiedendo al governo di rispettare la sentenza della Consulta. Il segretario UIL ha proposto anche di estendere il bonus Irpef di 80 euro ai pensionati, esclusi, assieme a titolari di partita Iva e agli incapienti, dal beneficio fiscale introdotto circa un anno fa.
Il dibattito sulla riforma delle pensioni continua a vertere sulle possibili modifiche della Legge Fornero, ritenuta da più parti troppo rigida, in particolare dal punto di vista dell’età necessaria per accedere alla pensione. Nei giorni scorsi lo stesso premier Renzi aveva annunciato modifiche nella prossima Legge di Stabilità con l’introduzione di meccanismi in grado di favorire la cosiddetta pensione anticipata, con una decurtazione sull’assegno, proporzionata al periodo intercorrente tra la richiesta e il raggiungimento dell’età pensionabile. Secondo l’Huffington Post, il governo sta valutando la fattibilità della proposta avanzata dai deputati del Partito Democratico Cesare Damiano e Pier Paolo Baretta. Il Presidente della Commissione Lavoro alla Camera dei Deputati ha spiegato, in una nota, che la proposta “consentirebbe ai lavoratori di andare in pensione a partire dai 62 anni, con 35 di contributi e con l’8% massimo di penalizzazione”, aggiungendo che la proposta è all’esame della Commissione Lavoro. Damiano ha annunciato l’audizione (il prossimo 3 giugno) del Ministro del Lavoro Poletti e del Presidente dell’Inps Tito Boeri.