La proposta di Diego Della Valle di destinare l’1% degli utili delle imprese sane a opere di utilità sociale è positiva per quattro ragioni, anche se non è mancanza di generosità sottolineare anche qualche punto critico. E’ positiva perché dimostra che c’è attenzione verso la povertà, verso i bisogni sociali, verso le esigenze delle componenti più povere della popolazione: è un raccogliere l’appello di papa Francesco di mettersi a fianco dei poveri. E’ positiva perché traduce in fatti concreti e in denaro sonante quella responsabilità sociale delle imprese che spesso è rimasta a livello di parole, di dichiarazioni di interesse, di elaborazioni teoriche. E’ positiva perché presuppone che le imprese facciano degli utili, quindi possano crescere e svilupparsi: e questo è un auspicio importantissimo in questa fase così difficile dell’economia italiana e internazionale. E’ positiva, infine, perché costituisce una sfida verso il sistema delle imprese chiamato a essere efficiente e a porsi degli obiettivi chiari nella gestione finanziaria.
C’è qualche rischio, tuttavia. Il più importante è che una scelta di questo tipo possa far sentire l’impresa libera da ogni altro impegno o responsabilità dal punto di vista etico e sociale. Quasi come se l’1% fosse un tributo pagato il quale, poi, si fa quel che si vuole. Invece l’1% dovrebbe aggiungersi a un’attenzione complessiva verso la socialità, un’attenzione che peraltro molte imprese hanno espresso in passato e continuano a esprimere in questa difficile fase economica.
Con un dato di fondo che iniziative come quella di Della Valle possono tuttavia aiutare a esprimere: la logica della condivisione e del superamento di quegli scontri ideologici tra operai e padroni e tra imprese e territorio che non hanno certo favorito il consolidamento della realtà industriale.
C’è da ristabilire un’unità all’interno delle imprese e tra le imprese e le realtà in cui vivono e, ci si augura, crescono. In questa prospettiva, iniziative come quella di Della Valle vanno nella direzione giusta, sono un buon passo, di un cammino che deve essere fatto di tante altre scelte quotidiane e dell’impegno di tutti.