Secondo l’ex presidente polacco, Lech Walesa, numero uno del paese dell’est Europa fra il 1990 e il 1995, la Polonia e la Russia dovrebbero risolvere una volta per tutte le proprie divergenze storiche. Lo ha spiegato lo stesso parlando in esclusiva con i microfoni del portale online Sputnik, spazio web che si occupa storicamente delle questioni dell’ex Unione Sovietica e del blocco dei Balcani, e in generale, dell’est Europa, con grandissima professionalità: “In primo luogo – le parole di Walesa – bisogna mettere a posto il passato. Stiamo creando gruppi per risolvere i problemi del passato. E il passato è la liberazione della Polonia, per cui dobbiamo ringraziare. Ma allo stesso tempo ci fu un’imposizione del comunismo che non volevamo. Fino a quando non lo risolviamo una volta per tutte – ha proseguito Walesa – ci saranno sempre incomprensioni, dal momento che tutto mescolato. Quindi, non c’è rispetto per ciò che deve essere rispettato. Fino a quando non lo faremo, ci faremo a pezzi come stiamo facendo ora”.
LECH WALESA: “OCCORRE CHE LE NOSTRE RELAZIONI SIANO BUONE”
Walesa ha invitato le due nazioni ad avere delle buone relazioni: “Occorre semplicemente che le nostre relazioni siano buone. Dico sempre: se due combattono, il terzo ne trae beneficio. E nelle nostre relazioni attuali stiamo perdendo tutto, sia in Russia che in Polonia. E ne sta beneficiando un terzo. Da Danzica e da Varsavia è sempre più vicina Mosca che Washington. Quindi siamo legati dal destino, Dio ha deciso così”. Quella fra la Russia e la Polonia è una diatriba storica ricorda Sputnik, nata subito dopo la seconda guerra mondiale. Le due nazioni, nonostante siano vicine, non si sono mai amate, e lo si è capito anche durante il periodo del comunismo e dell’Unione Sovietica, in cui la Polonia fu di fatto una sorta di “pecora nera” ad est, unica nazione dell’intero blocco comunista a rifiutare quel tipo di dittatura. Come replica, i polacchi misero in dubbio il ruolo dell’Armata Rossa nella liberazione di Auschwitz, e a riguardo il presidente Putin ha sempre spiegato che la Russia deve difendere la storia e conservare la verità, scagliandosi quindi contro la tesi di Varsavia.