Proseguono senza sosta le indagini degli inquirenti sull’omicidio di Luca Sacchi, Quarto Grado ha fatto il punto della situazione sul tragico delitto di Roma ed ha acceso i riflettori sul ruolo di Anastasiya, la compagna della vittima. Con il passare dei giorni su di lei si addensano le nubi del dubbio, a partire dal famoso zainetto rosa – zeppo di soldi con cui comprare droga, secondo alcune indiscrezioni – che potrebbe non essere stato l’unico: il programma di Rete 4 ha sottolineato infatti che non è escluso che quella sera ci fosse anche un altro zainetto, marrone, anche questo contenente denaro. «Aveva solo questa ragazza, non aveva una vita molto movimentata nonostante fosse un bellissimo ragazzo», ha raccontato lo zio di Luca a Quarto Grado, mentre l’avvocato della famiglia Sacchi non riesce a spiegarsi l’improvviso allontanamento dell’ucraina: «Non lo sappiamo neanche noi. Anastasia è uscita da casa di Luca sabato pomeriggio e non è tornata. Probabilmente si sentirà sotto pressione da tutta questa esposizione mediatica. So che ci sono stati dei messaggi tra Anastasiya e la famiglia di Luca. Non conosco il motivo di questa situazione». La prossima settimana, oppure quella successiva, la giovane verrà riascoltata: c’è grande attesa per i risultati dei tabulati telefonici ed il contenuto dei cinque telefoni sequestrati. Ma qualcuno ha tradito Luca? E se sì, chi? Anastasiya o qualcun altro? Attese novità a stretto giro di posta… (Aggiornamento di Massimo Balsamo)

OMICIDIO LUCA SACCHI: AMICO CONTATTO’ KILLER?

L’omicidio di Luca Sacchi al centro della nuova puntata di Quarto Grado. Il caso è tutt’altro che chiuso in quanto sarebbero ancora tanti i lati oscuri che ruotano attorno alla morte del ragazzo 24enne, ucciso la sera del 23 ottobre scorso a Roma, con un colpo di pistola alla testa, mentre era insieme alla fidanzata Anastasiya Kylemnyk. Una possibile svolta, come spiega TgCom24, potrebbe giungere molto presto poichè al vaglio degli inquirenti che indagano sul controverso caso, sarebbero ora finiti i tabulati telefonici utili a ricostruire il ruolo avuto da Giovanni Princi, amico di Luca. Il sospetto è che possa aver scambiato telefonate con uno dei killer, Paolo Pirino, nei giorni precedenti alla compravendita di droga poi culminata con la rapina ed infine il tragico epilogo. Stando a quanto riferisce Il Messaggero, proprio su questo aspetto starebbero concentrando la propria attenzione gli inquirenti, al fine di comprendere entità e frequenza delle comunicazioni intercorse anche nei giorni e forse nelle settimane precedenti all’omicidio di Luca Sacchi. E non si esclude che proprio dagli elenchi possa emergere il numero della fidanzata della vittima che, secondo quanto messo a verbale dai legali di Valerio Del Grosso, sarebbe stata lei a mettere nelle mani di Pirino, poco prima della rapina, lo zaino pieno di banconote da mostrare come “prova”per far arrivare la droga da San Basilio all’Appio Latino.

OMICIDIO LUCA SACCHI: QUALE IL RUOLO DI ANASTASIYA?

Qual è il ruolo di Anastasiya nel delitto di Luca Sacchi? E’ questo che la procura intende comprendere. Sull’entità esatta della somma di denaro in possesso della giovane ucraina ancora non è stata fatta chiarezza ma si parlerebbe di cifre irragionevoli (di migliaia di euro) da destinare al solo acquisto di marijuana a uso personale. Secondo quanto riferito dagli intermediari, la baby-sitter avrebbe avuto il ruolo di “tesoriere”, probabilmente per conto di qualcuno intenzionato ad avviare un vero e proprio mercato di stupefacenti alternativo a quello gestito dai clan ai quali corrispondevano i due giovani arrestati. Stando a quanto emerso dalle indagini, Del Grosso e Pirino apparterrebbero ad una rete criminale superiore che potrebbe aver garantito loro non solo la droga da spacciare ma anche la pistola usata per uccidere Luca Sacchi. Ma per conto di chi facevano i corrieri? Sarà compito degli inquirenti fornire una risposta.

AUTOPSIA CHOC: I RISULTATI

E’ l’autopsia eseguita sul corpo del giovane Luca Sacchi a fornire ulteriori elementi in merito a quanto avvenuto negli attimi precedenti allo sparo alla testa, rivelatosi poi mortale. Prima del delitto, il giovane fu coinvolto in una colluttazione durante la quale tentò di difendersi cercando di pararsi il viso con le braccia in modo da schivare i colpi violenti inferti con una mazza da baseball. E’ quanto emerso dall’esame eseguito sul suo corpo, i cui riscontri sono stati resi noti nella giornata di ieri, come rivelato dall’agenzia di stampa Ansa. Sul corpo del ragazzo sono stati individuati alcuni lividi principalmente sulle braccia anche andrebbero a suggerire il tentativo di Luca di difendersi e proteggere il volto. La procura capitolina, inoltre, ha dato il nulla osta alla restituzione della salma alla famiglia Sacchi in vista della celebrazione dei funerali che potrebbero celebrarsi la prossima settimana.