«Vuole fare il ministro? Deve ridurre le tasse. Mi pagano lo stipendio per dare lavoro agli italiani, non per dire signor sì, signor padrone in un ufficio a Bruxelles», così Matteo Salvini su Giovanni Tria a margine dell’assemblea di Confartigianato. Il ministro dell’Interno ha chiarito che il taglio delle tasse è la priorità del Governo gialloverde ed è sostenuto da Confartigianato: il presidente Giorgio Merletti ha evidenziato che «la pressione fiscale è sempre il nemico numero uno: nel 2019 il carico fiscale in Italia arriva al 42,4% del Pil rispetto al 41,3% dell’Eurozona». Ma non solo: la situazione «è surreale», con la flat tax che deve essere accompagnata da «una lotta alle grandi sacche di evasione». Non si placa, dunque, il clima di tensione tra la Lega e il titolare del dicastero dell’Economia, anche se il vice premier ha poi sottolineato: «Tria è un nostro ministro che porterà avanti il programma di tutto il governo che nella prossima manovra economica avrà il taglio delle tasse come punto centrale. Chi vuole fare il ministro di questa squadra sa che il taglio delle tasse è la priorità di questo Paese». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
“TAGLIO DELLE TASSE PRIMA DEL SALARIO MINIMO”
Matteo Salvini rilancia la flat tax nel corso dell’assemblea di Confartigianato: il taglio delle tasse è la priorità, viene prima anche del salario minimo proposto dal M5s: «Prima di redistribuire qualcosa che non c’è devo creare reddito, devo creare ricchezza: prima di ipotizzare un salario minimo, devo permettere alle imprese di pagare un salario abbassando le tasse. Se non ho chi paga il salario, è difficile ipotizzare il salario minimo», spiega Salvini, che aggiunge sulla flat tax: «La vera emergenza di questo Paese è tagliare le tasse a chi produce lavoro e a chi produce ricchezza». E ribadisce: «L’unico modo per combattere l’evasione fiscale credo che sia rendere conveniente e possibile pagare le tasse. Deve essere possibile e uso anche una parolaccia, conveniente: se la tassazione totale per un’impresa artigiana media supera il 60%, hai un bel da dire con il ditino alzato “devi pagare tutto fino all’ultimo centesimo”. Il 60% di tasse è immorale, non è un livello di tassazione sostenibile. Luigi (Di Maio, ndr) parlava di galera, io dico sì: fammi portare al 20 o al 15% le tasse, in quel caso vai in galera e butti via la chiave». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
TAGLIO TASSE E RAPPORTO CON TRUMP
«Il taglio delle tasse si farà, che piaccia o meno all’Unione Europea», è il messaggio ribadito da Matteo Salvini ancora in questi minuti in conferenza stampa dalla residenza dell’ambasciatore italiano a Washington. La sfida all’Ue, dopo il vertice con Mike Pompeo che ristabilisce un dialogo e un negoziato tra Italia e Usa dopo i “timori” americani per lo spostamento verso la Cina (con l’ingresso nella Nuova Via della Seta tra Xi Jinping e il Premier Conte) del nostro Paese. «Innanzitutto ringrazio, perché non è da tutti incontrare in poche ore il vice presidente degli Stati Uniti Mike Pence e il segretario di Stato Mike Pompeo per ragionare dei problemi che sta vivendo l’Unione europea e delle idee di soluzione dell’Italia, faccio parte di una governo che in Europa non si accontenta più delle briciole. Abbiamo una idea diversa rispetto all’asse Berlino, Parigi, Bruxelles che ci ha portato a un livello di disoccupazione, precarietà e immigrazione fuori controllo che non abbiamo mai avuto», spiega il vicepremier prima della conferenza stampa e del vertice con Mike Pompeo, Segretario di Stato Usa, salvo poi ribadire a Bruxelles «L’Italia non è la Grecia: contiamo di convincerli con il buon senso e con i dati. Taglieremo le tasse lo stesso e a Bruxelles se ne dovranno fare una ragione». (agg. di Niccolò Magnani)
SALVINI SFIDA L’UE: “FAREMO LA FLAT TAX”
Flat tax, il dialogo con l’Unione Europea ma non solo: Matteo Salvini dagli Usa fa il punto della situazione sul Governo M5s-Lega e lancia un messaggio alla Commissione Ue. Sbarcato a Washington per incontrare il il vicepresidente americano Mike Pence e il segretario di Stato Usa Mike Pompeo, il ministro dell’Interno ha rilanciato la tassa piatta: «Le risorse ci devono essere: non è una scelta, al massimo si possono rimodulare i tempi». Il capo del Viminale è chiaro sul tema economico: «L’Unione Europea ha ammazzato un popolo e spalancato le porte alla Cina: l’Italia non è la Grecia, Bruxelles se ne farà una ragione. Io faccio parte di un Governo che in Europa non si accontenta più delle briciole». E tende la mano agli Stati Uniti: «L’Italia vuole torna ad essere nel continente europeo il primo partner della più grande democrazia occidentale».
MATTEO SALVINI DAGLI USA: “CINA? BUSINESS NON E’ TUTTO”
Matteo Salvini prosegue ai microfoni dei cronisti: «Dal taglio delle tasse al rilancio dell’economia locale, vorrei che il governo italiano applicasse una ricetta come quella adottata dall’amministrazione statunitense già a partire dalla prossima manovra». Il vice premier poi parla dell’affaire Cina: «Il business non è tutto, porta benefici a medio termine che poi possono diventare una gabbia: la penso come Donald Trump sulla sicurezza e sui dati degli italiani, sulla loro sicurezza non si transige». Una battuta sulla Russia: «Sarebbe un errore strategico sia dal punto di vista commerciale che geopolitico allontanare la Russia dall’Occidente per lasciarla nelle braccia dei cinesi: bisogna fare di tutto per riportarli al tavolo, preferisco ragionare che tornare all’asse Mosca-Pechino».