“Essere imprenditori in una terra dura e povera di materia prime come la Sicilia non è facile, eppure da 86 anni operiamo con successo nel settore della lavorazione del legno”, spiega Ciro Messina alla platea accorsa allo stand di FederlegnoArredo per assistere all’incontro “Essere imprenditore oggi: la scommessa di un io responsabile”. “Uno dei segreti del nostro successo – aggiunge il figlio Cosimo – è la continuità, infatti dopo che mio padre mi ha passato il testimone al termine degli studi superiori abbiamo comunque continuato a lavorare insieme e oggi sono orgoglioso di dire che è il mio migliore amico e consigliere”.
Stesso percorso per Gian Marco Budri (Budri) che dopo la scuola ha deciso di entrare in azienda per imparare il mestiere della lavorazione artistica del marmo portandola a essere leader a livello mondiale: “Un risultato che è stato possibile raggiungere grazie alla consapevolezza che solo con la ricerca è possibile crescere. Attenzione al cliente, alla qualità dei materiali, ma soprattutto al proprio personale”. “Quando la nostra azienda è stata distrutta dal terremoto del maggio scorso – continua visibilmente commosso l’imprenditore di Mirandola – ho preso la decisione di trasferire l’attività vicino a Verona e, dopo solo un mese, siamo ripartiti. Tutti i miei collaboratori mi hanno seguito con le famiglie in questa nuova avventura e, mentre venivano attivate le linee produttive, ho girato il mondo per tranquillizzare i miei clienti. Adesso posso dire che siamo partiti più di prima e meglio di prima”.
Lavoro come passione per poter affrontare anche le sfide più difficili, come ha spiegato Vittorio Livi (Fiam Italia): “C’è la crisi, ma questo non mi fa paura, al contrario mi entusiasmo ancora di più. Fare l’imprenditore è una missione e, consapevole di questa condizione, posso dire che non passa giorno senza che io vada a casa senza aver fatto qualcosa di nuovo”. Qualcosa di nuovo per sé e per la società perché “l’impresa è un bene sociale straordinario e noi imprenditori dobbiamo trasmettere questo valore ai nostri collaboratori in quanto l’attività non è solo nostra, ma sono loro gli attori straordinari del cambiamento e del futuro della nostra società”.
Rispondendo a una domanda sulla crisi Budri si è dichiarato convinto che “non esiste. I nostri ragazzi devono fare le valigie, andare in giro per il mondo e non guardare mai l’orologio. Solo così potranno avere successo nella vita. Anche in momenti difficili come quello che stiamo attraversando”. Idee chiare anche sul fronte formazione: “Sono disponibile a prendere ragazzi in azienda per fargli un periodo di tirocinio – spiega Budri – facciamo sempre più fatica a trovare giovani disposti a lavorare nel manifatturiero, ma sono convinto che una volta visto dal vivo in cosa consiste ne rimarrebbero sicuramente affascinati”.
Dello stesso parere Ciro Messina (“Ci vorrebbe una legge che agevoli l’apprendistato in fabbrica”) e Vittorio Livi che, partendo dall’esperienza filosofica del Bauhaus (“Una realtà che si preoccupava di insegnare il sapere e di applicarlo al fare”), ha presentato la scuola per la lavorazione del vetro che aprirà all’interno dell’azienda.
Prossimo e ultimo appuntamento oggi alle 12 presso lo stand FederlegnoArredo (padiglione B5) con l’incontro “Legno, risorsa da riscoprire – Un ambiente a misura d’uomo”. Protagonisti Fausto Crema (Consorzio Rilegno) e Michela Sgoluppi (Scacf).