Dopo la Brexit, l’uscita del Regno Unito dall’Unione europea, tanti cittadini italiani e del Vecchio Continente stanno vivendo un vero e proprio incubo recandosi nel Paese britannico. Infatti, molti di loro, arrivati per scambi culturali e sprovvisti di visto lavorativo, sono stati fatti prigionieri e detenuti nel carcere adiacente alle strutture aeroportuali. A testimonianza di ciò, parla Marta, una giovane italiana intervistata da “La Repubblica”, racconta: “Mi hanno sequestrato tutto, anche il cellulare per non divulgare foto o video. Poi la prigione: filo spinato, sbarre alle finestre. Sono scoppiata a piangere. Con me c’era anche una ragazza toscana, detenuta da 5 giorni”.



Un vero e proprio incubo che, sull’edizione odierna del “Guardian”, viene approfondita la “drammatica e umiliante esperienza subita negli ultimi mesi da altri cittadini europei”, inclusi coloro che avevano colloqui di lavoro fissati Oltremanica e che quindi potevano regolarmente entrare nel Regno Unito senza essere provvisti di visto. Eppure, anche loro sono stati fermati, messi in cella e poi espulsi dal Paese.



BREXIT, EUROPEI DETENUTI ED ESPULSI

Tra le testimonianze riportate da “La Repubblica”, vi è quella di Maria, una ragazza spagnola, la quale, fermata dalla polizia di frontiera, ha chiesto di fare ritorno immediato in patria con un volo a sue spese, ma gli agenti l’hanno obbligata ad andare nel centro di detenzione Yarl’s Wood: “Sono ancora sotto choc – ha dichiarato -, mi hanno tolto la libertà e non potevo rivolgermi nemmeno a un avvocato”. Il portavoce di Boris Johnson ha dichiarato che “i cittadini europei sono nostri amici e vicini. L’approccio che stiamo utilizzando è quello deciso in partenza. La maggioranza dei migranti non ha riscontrato problemi alla frontiera. Continueremo a lavorare in questo modo. Per coloro che vogliono entrare nel Regno Unito abbiamo diffuso il più possibile tutte le informazioni riguardanti i visti e la documentazione necessari. Quindi sanno che potrebbero essere respinti”. Intanto, il nostro sottosegretario agli Esteri, Benedetto della Vedova, è al corrente della situazione e ha instaurato un dialogo diplomatico con le autorità londinesi per richiedere che possa essere prestata immediata assistenza consolare agli italiani detenuti in UK.

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