Il pranzo della Vigilia di Natale a Milano ha visto la onlus ProTetto, in collaborazione con il blog MilanoBellaDaDio, organizzare un pasto collettivo per decine di senzatetto, all’interno della Galleria centrale Vittorio Emanuele, a pochi passi dal Duomo e dall’albero natalizio firmato da Gucci. Un momento di conviviale serenità pensato per dare anche a coloro che vivono in strada la possibilità di respirare il clima delle feste, ma che è stata interrotta bruscamente dall’intervento delle forze dell’ordine. L’esito è che la giunta comunale di Milano, intervenendo per sgomberare i senzatetto dalla Galleria, ha dimostrato pienamente il suo duplice volto, di chi ignora e condanna gli indigenti, ma permette ai centri sociali di occupare uno stabile, vedesi voce Lambretta.
Milano: interrotto il pranzo di Natale dei senzatetto in Galleria
Partiamo dal principio, però, per comprendere al meglio cosa sia accaduto nella Galleria Vittorio Emanuele di Milano il giorno della vigilia di Natale. L’iniziativa benefica era stata organizzata dalla onlus, che da sempre si occupa di senzatetto senza alcuna appartenenza politica, ProTetto e aveva visto la collaborazione del blog, che “denuncia” gli abusi dell’amministrazione comunale milanese, MilanoBellaDaDio, oltre che di decine di locali della zona che hanno preparato piatti e pietanze per gli indigenti della città.
L’iniziativa organizzata a Milano per i senzatetto aveva, per certi versi, anche attirato l’attenzione dello chef stellato Carlo Cracco che aveva offerto il caffè a tutti i partecipanti. Tuttavia, tra un piatto e l’altro, nella tranquillità più totale, sono intervenute le forze dell’ordine, chiedendo agli organizzatori di mostrare il permesso per l’occupazione del suolo comunale. È scattata, così la multa da 230 euro per la onlus e il blog. “Hanno fatto il loro dovere”, commenta Givanni Santarelli, che dirige la pagina di denuncia dedicata alla città di Milano, “ma in certe situazioni si potrebbe chiudere un occhio. Era andato tutto bene e, d’altronde, la strada è la casa dei senzatetto. La nostra iniziativa”, ha spiegato, “non voleva essere una sfida alle autorità, ma un modo per illuminare con le luci della Galleria chi vive costantemente nell’ombra“.