«Mi sono laureato in Scienze agrarie. Per pagarmi gli studi ho lavorato in una cooperativa di manutenzione del verde. Dopo essermi sposato, ho cominciato a lavorare come operaio in un’azienda di giardinaggio a Milano. Dopo aver fatto tutti i passaggi interni sono diventato codirettore tecnico. Dopo circa cinque anni ho deciso di diventare un libero professionista». Davide Canepa, intervistato da IlSussidiario.net, è ora amministratore e direttore tecnico di Agro Service, società specializzata nell’ambito del verde pubblico e privato. «Mi occupo in particolare dell’albero e degli aspetti relativi alla sicurezza. Ogni anno produciamo circa ventimila perizie professionali che certificano il livello di sicurezza che ha l’albero nei confronti del cittadino. Le perizie vengono poi consegnate al Comune di Milano e indicano anche tutti quegli interventi manutentivi che devono essere messi in atto».



In città si può stare tranquilli da questo punto di vista?

Incrociando sempre le dita, la città di Milano, pur avendo duecentomila alberature, è l’unica in cui non ci sono stati gravi incidenti legati allo schianto di alberi, come invece è successo ad esempio a Roma o a Torino. Dove c’è un alto livello urbano l’albero è sottoposto a maggiori stress e rischi e così siamo chiamati a intervenire con costanza sulla salute della pianta e sulla sua sicurezza.



Su quali aspetti ponete maggiore attenzione?

La nostra rete è formata da professionisti di vari settori e ognuno offre il proprio contributo. Dal geologo, al naturalista, all’ecologista, a chi fa il calcolo di assorbimento di polveri sottili per ogni singola area boschiva. Siamo in grado di sapere quanta CO2 viene trattenuta dall’albero e quanta può essere trattenuta in base alla crescita.

Quali interventi particolari avete dovuto progettare per Milano?

Al primo Festival dell’ambiente del 2009 abbiamo posizionato accanto al Duomo degli alberi altissimi, creando così un bosco provvisorio. Le immagini di questo intervento hanno fatto il giro del mondo e così è stata posta all’attenzione di tutti una tematica poco considerata in Italia rispetto al resto d’Europa.



Cosa intende dire?

L’albero è uno di quei fattori che influiscono maggiormente sulla salute e la tranquillità psicologica dei cittadini, sull’aumento della qualità della vita e anche sul valore degli immobili stessi, oltre a una serie di fattori che concorrono ad aumentare il livello delle nostre città.
Da tempo va avanti una polemica sull’aumento delle superfici del verde. Su questo, ad esempio, la nostra posizione è diversa, perché riteniamo che sia invece da aumentare l’investimento sulle superfici di verde che già possediamo.

Ci spieghi meglio?

La proposta di raddoppiare le aree verdi della città o il numero degli alberi è inattuabile a causa della mancanza di spazio. Per farlo dovremmo togliere infrastrutture e abbattere edifici. Bisogna invece aumentare l’investimento per il verde, garantendo un altissimo livello di qualità. Gli aspetti che vengono poco curati sono quelli che riguardano la ricerca, il cui livello, universitario o istituzionale, su questi aspetti è bassissimo.

Su che ambito in particolare c’è ancora molta strada da fare?

I parametri a cui noi ci riferiamo, che indicano ad esempio la capacità di assorbimento di polveri sottili degli alberi in ambito urbano, sono presi da ricerche fatte in ambito forestale in Canada. Non esiste una ricerca italiana o europea che in ambito prettamente urbano ci dica quali sono le performance reali di assorbimento dell’albero in queste condizioni. La ricerca è senza dubbio la strada da intraprendere per migliorare la gestione del verde che già possediamo.

(Claudio Perlini)

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