La Moldavia teme il golpe, il colpo di Stato. A riportarlo sulle sue colonne è il quotidiano “La Repubblica”, che spiega come Igor Dodon, leader filorusso, stia letteralmente scaldando i motori dopo un silenzio ininterrotto e per il 9 maggio, giorno nel quale la Russia festeggia la fine della Grande guerra patriottica, ha convocato, attraverso la piattaforma di messaggistica istantanea Telegram, tutti i moldavi a “manifestare contro il governo nella piazza della Grande Assemblea. Insieme spalla a spalla, come molti anni di seguito, passeremo attraverso la marcia della vittoria con i ritratti dei nostri eroi. Mostriamo che siamo tanti e uniti, nessuno è dimenticato, niente è dimenticato”.
Complice il clima di tensione che si respira in questo periodo nell’Europa dell’Est, la Moldavia teme di subire quello che in gergo tecnico viene definito “golpe bianco”, vale a dire con il presidente che viene deposto senza alcun colpo ferire, in pieno stile Pcus.
MOLDAVIA, COLPO DI STATO IN ARRIVO? “TOLLERANZA ZERO, NIENTE PARATA MILITARE IL 9 MAGGIO”
Come evidenziato ancora da “La Repubblica”, i rumors inerenti al golpe in Moldavia circolano dalla fine del mese di aprile e molti indicavano il 9 maggio come data fatidica. La presidente Maia Sandu “ha fatto scattare il segnale di massima allerta alle autorità per mantenere l’ordine nel Paese: tolleranza zero, niente parata militare per il 9 maggio. Anzi, arriverà il segretario generale dell’Onu Antonio Guterres, e nessuno pensa che sia un caso: consapevole di avere poche armi a disposizione contro i russi, Maia Sandu incassa il sostegno dell’Onu, Chisinau si blinda e i moldavi aspettano”.
Come ha spiegato un residente di Chisinau intervistato dal giornale, i russi non necessitano di conquistare la Moldavia, in quanto, a tutti gli effetti, sono già presenti. A quelle latitudini tutti parlano russo, in quanto la Moldavia è un Paese bilingue e nella capitale “le tracce del socialismo reale sono molto presenti: nei grandi viali del centro, nei block delle case popolari, nei centri commerciali alla russa, con i negozi uno dietro l’altro e niente marketing né struscio”.